Meshaal: “Siamo determinati all’ottenimento di una tregua secondo le nostre condizioni”

Il Cairo – Pal.info. Il leader della sezione politica del movimento di resistenza islamica “Hamas”, Khaled Meshaal, ha confermato il rifiuto da parte della sua fazione di accettare la tregua alle condizioni poste da Israele, sottolineando che spetta a chi ha scatenato il conflitto il dovere di porvi fine.

Meshaal ha ribadito che accetterà il cessate-il-fuoco solo nel momento in cui le richieste verranno assecondate. “Noi non accettiamo le condizioni poste da Tel Aviv perché loro sono gli aggressori”, ha dichiarato il leader palestinese. “Accetteremo la tregua solo nel momento in cui le nostre richieste verranno accettate”.

Meshaal, a margine di una conferenza tenutasi al Cairo nella serata di lunedì, ha affermato: “Le armi di cui dispone Israele sono più potenti delle nostre, ma la nostra volontà è più forte della loro”.

Meshaal ha inoltre dichiarato che la minaccia lanciata da Tel Aviv circa un’eventuale invasione della città di Gaza rappresenta in realtà solo uno stratagemma, poiché il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, sventolando tale possibilità, mira a esercitare pressione su Egitto, Turchia e Qatar, che a loro volta dovrebbero cercare di forzare Hamas ad accettare le condizioni poste dagli Israeliani.

“Noi chiediamo la fine della brutale aggressione perpetrata ai danni dei nostri compatrioti a Gaza nonché l’abolizione dell’assedio disumano imposto alla Striscia” ha affermato il leader di Hamas, elogiando inoltre gli sforzi compiuti dall’Egitto al fine di giungere ad una tregua.

“Netanyahu vuole costringerci ad accettare le sue condizioni sfruttando la sua forza militare ed assumendo in ragione di essa un atteggiamento di superiorità”, ha aggiunto Meshaal.

Il leader palestinese ha poi sottolineato la forte volontà della resistenza di vincere il conflitto e il fatto che “i nostri eroi sono pronti a tutto”, invocando l’adesione dell’intera popolazione di Gaza alla lotta intrapresa dal movimento.

Ha inoltre dichiarato che Tel Aviv ha fallito nei propri obiettivi, mirati alla dimostrazione che Israele può in qualsiasi momento cominciare e finire una guerra. Tale fallimento è scaturito dalla sorpresa portata dalla volontà e dalla determinazione con cui il popolo palestinese ha saputo rispondere.

Meshaal ha inoltre affermato che l’obiettivo di fondo dell’aggressione era in realtà la volontà del premier israeliano di assicurarsi il successo alle prossime elezioni, nonché di mettere alla prova l’Egitto post-rivoluzionario e le altre nazioni investite dal risveglio islamico, ricevendo però risposte ben diverse da quelle sperate.

Ha inoltre dichiarato che la resistenza ha avuto successo nel ribaltare la situazione a favore del popolo palestinese, controbilanciando la superiorità tecnologica del nemico con la propria volontà e risoluzione.

Le autorità israeliane hanno a più riprese minacciato di estendere il conflitto al fine di colpire anche donne e bambini. Tali minacce sono state lanciate con lo scopo di mascherare il fallimento militare che stava nel frattempo maturando.

Meshaal ha inoltre richiamato la comunità internazionale, ricordandole che il suo compito è quello di sostenere la gente della regione e non di assecondare le volontà di un’entità usurpatrice.