Mezzaluna rossa del Qatar lancia convoglio chirurgico in Cisgiordania

Doha – WAFA. La missione di rappresentanza della Società per la Mezzaluna rossa del Qatar (QRCS) in Cisgiordania e Gerusalemme sta portando avanti un progetto chirurgico, con un budget totale di 182.067 dollari USA, secondo quanto affermato in un comunicato stampa.

Nell’ambito del suo programma di convogli medici in Cisgiordania e Palestina, la QRCS sponsorizza interventi di chirurgia della labioschisi per bambini ed interventi di chirurgia urologica per pazienti con malattie renali, in collaborazione con la Mezzaluna rossa palestinese (PRCS).

Il progetto ha come obiettivo fornire assistenza medica per alleviare le sofferenze dei pazienti che necessitano di un intervento chirurgico urgente, garantire servizi medici avanzati per i bambini nati con labiopalatoschisi, sviluppare i reparti chirurgici degli ospedali della PRCS con attrezzature medico-chirurgiche, ridurre la quantità di pazienti in lista d’attesa per interventi specialistici, e risparmiando ai pazienti gli alti costi del trattamento.

Secondo il piano d’azione, gli interventi chirurgici saranno eseguiti da chirurghi locali specialisti in urologia nel caso di 50 pazienti e in chirurgia labio-palatoschisi, nel caso di 60 bambini. Con casi che vanno da difficoltà minore a difficoltà media, i beneficiari sono stati selezionati dalle liste di attesa del ministero della Salute palestinese (MOH). Il progetto è ospitato dagli ospedali della PRCS nelle città di al-Bireh e Hebron.

Finora sono stati eseguiti 28 e 31 interventi chirurgici per pazienti urologici e per labiopalatoschisi, rispettivamente. Allo stesso tempo, è stato creato un elenco delle attrezzature mediche necessarie per i reparti di chirurgia, che vengono acquistati dai fornitori già appaltati con una gara pubblica, prima dell’inizio del progetto.

Questo progetto affronta molti problemi del settore sanitario in Cisgiordania, secondo quanto affermato dal comunicato stampa, tra cui la mancanza di professionisti e forniture mediche, i numerosi ritardi o cancellazioni degli interventi chirurgici a causa della domanda eccessiva di servizi chirurgici negli ospedali del ministero della Salute palestinese, e l’elevato costo di trattamento che i pazienti non possono permettersi.