Betlemme – Ma’an. Domenica la Croce Rossa palestinese ha dichiarato che, nel mese di ottobre, le forze israeliane ucciso e ferito perlomeno 2.617 palestinesi con munizioni letali e proiettili rivestiti di gomma.
Un portavoce della Mezzaluna rossa ha riferito a Ma’an che perlomeno 760 palestinesi sono stati colpiti con munizioni letali nei territori palestinesi occupati, mentre altri 1.857 con proiettili d’acciaio ricoperti di gomma.
Ha aggiunto che, nello stesso periodo, altri 5,399 palestinesi sono stati ricoverati per eccessiva inalazione di gas lacrimogeni, e ulteriori 246 sono stati feriti in altri modi, fra cui assalti da parte dei soldati e ustioni dovute ai gas.
Questo porta il totale dei feriti nel mese di ottobre a 8,262 palestinesi.
Per la maggior parte dei territori della Palestina occupata, ottobre è anche stato il mese con la più alta mortalità fin dalla Seconda Intifada, con perlomeno 73 palestinesi uccisi dalle forze israeliane.
Anche se i palestinesi sono d’accordo che un certo numero di palestinesi siano stati uccisi mentre tentavano degli attacchi, riprese video e testimoni oculari hanno sollevato seri dubbi circa la versione degli eventi dell’esercito israeliano in molti altri casi.
Inoltre i gruppi per i diritti palestinesi, israeliani e internazionali hanno dichiarato che, nella maggioranza dei casi, le forze israeliani hanno ucciso senza motivo i loro presunti aggressori mentre non minacciavano una minaccia imminente, una pratica che il gruppo israeliano B’Tselem ha denominato di “esecuzioni extragiudiziarie”.
La scorsa settimana Amnesty International ha dichiarato che le forze israeliane sembrano “aver strappato il libro delle regole ricorrendo a misure estreme e illegali”.
L’Alto Commissario dell’ONU per i Diritti Umani Zeid Raad al-Hussein ha dichiarato: “L’alto numero di vittime, in particolare quelle derivanti dall’uso di munizioni letali da parte delle forze di sicurezza israeliane, desta preoccupazioni sull’uso eccessivo della forza e sulle violazioni del diritto alla vita e alla sicurezza della persona”.