Migliaia di israeliani si uniscono alla campagna di odio sul web

Ma’anDa quando i corpi dei tre giovani ragazzi israeliani uccisi in Cisgiordania sono stati ritrovati, lunedì sera, migliaia di militari e civili israeliani si sono uniti alle campagne di odio dei social media che chiedono l’assassinio dei cittadini palestinesi.

Centinaia di fotografie sono state pubblicate sugli account di Facebook e Twitter chiedendo vendetta per l’uccisione dei tre studenti israeliani la cui scomparsa è avvenuta il 12 giugno scorso. Una pagina Fb intitolata “Il popolo di Israele chiede vendetta” ha già ottenuto più di 36 mila “like” (mi piace) in poco meno di due giorni prima che fosse rimossa, gli stessi utenti hanno postato immagini di sé con messaggi che inneggiano alla vendetta. Soldati e soldatesse dell’esercito israeliano, alcuni di loro ancora in servizio, hanno pubblicato foto richiedendo la morte dei palestinesi.

La campagna di incitamento del web è l’ultima di una serie di movimenti sociali in Israele che difendono o promuovono la violenza delle forze israeliane.

In aprile fu stata creata una pagina Fb in supporto a un soldato israeliano che aveva caricato la sua pistola puntandola contro dei ragazzi palestinesi a Hebron: la pagina aveva ottenuto 60 mila “like”. Il soldato, appartenente all’unità di fanteria “Nahal”, è stato sospeso dopo che è emerso il filmato del fatto.

In seguito alla scomparsa dei tre ragazzi israeliani avvenuta il 12 giugno, oltre 10 mila persone si sono unite in una campagna online con l’obiettivo di uccidere un “palestinese terrorista” ogni ora, fino a quando i ragazzi scomparsi non fossero stati restituiti alle loro famiglie. La campagna si è manifestata attraverso attacchi brutali contro i cittadini palestinesi, non ultimo la morte di Muhammed Abu Khdeir, un ragazzo palestinese rapito martedì sera a Shufat, il cui corpo è stato ritrovato poi a Gerusalemme ovest. Si sospetta che l’omicidio sia una vendetta dei coloni.

Nello stesso giorno, centinaia di israeliani hanno marciato lungo le vie del centro di Gerusalemme intonando slogan come “Morte agli arabi”. Una folla di giovani israeliani ha poi tentato di attaccare un lavoratore palestinese in un McDonald ,a Gerusalemme, mentre un giovane israeliano è stato arrestato per aver spruzzato spray al pepe contro un tassista palestinese.

In tutta Gerusalemme e Israele sono stati segnalati attacchi razzisti di questo tipo.

Il ministro israeliano della giustizia, Tzipi Livni, mercoledì ha condannato la campagna dei social media, mentre giorni prima, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu aveva scritto sul suo account ufficiale di Twitter: “Satana non ha ancora creato vendetta per il sangue di un bambino, tantomeno la vendetta  per il sangue di tre giovani ragazzi che si trovavano sulla via di casa per tornare dai loro genitori che non rivedranno mai più”.

“Non dimenticheremo e non perdoneremo. Vogliamo vendetta”

“Vendetta!”

“Sague=sangue, vogliamo vendetta. Date all’esercito la possibilità di vincere”

Una schermata presa da una pagina Facebook: chiede alle autorità israeliane di uccidere
“terroristi” palestinesi ogni ora.
Traduzione di Maddalena Goi