Migliaia in marcia a Gerusalemme dopo le preghiere ad al-Aqsa

Gerusalemme-Ma’an.  Decine di migliaia di Palestinesi hanno compiuto le preghiere al Al-Aqsa nella Gerusalemme Est occupata, venerdì pomeriggio, poi hanno marciato per le strade della Città Vecchia in segno di protesta contro le politiche israeliane che vietano l’accesso ai fedeli musulmani.

Il direttore della moschea di Al-Aqsa ha detto a Ma’an che il numero dei fedeli della moschea ha raggiunto i 60.000 tra cui migliaia di fedeli che per  partecipare erano venuti dalla Cisgiordania.

La settimana è stata una delle prime dopo mesi in cui le restrizioni israeliane all’accesso palestinese alla moschea sono state quasi completamente abolite, permettendo a decine di migliaia di  affluire al sacro complesso.

Il direttore della moschea ha detto che solamente otto autobus che portavanono i Palestinesi delle città di Nablus e Jenin nel nord della Cisgiordania sono arrivati alla moschea per le preghiere.

Dopo la preghiera, i fedeli hanno organizzato una marcia a sostegno dell’accesso dei Palestinesi alla moschea e in segno di protesta contro le politiche che sono state ripetutamente imposte ai Palestinesi per impedire loro di raggiungere Al-Aqsa.

L’abolizione delle restrizioni israeliane di venerdì giunge dopo mesi e anni di restrizioni sempre più severe sull’ingresso palestinese alla moschea che si sono intensificate durante l’estate e l’autunno, scatenando scontri quotidiani nella zona con le autorità e tensioni crescenti  in tutta Gerusalemme.

Secondo un accordo del 1967, le autorità israeliane dopo l’occupazione di Gerusalemme, hanno ammesso solo la preghiera musulmana nel complesso di Al-Aqsa, mentre la preghiera ebraica è consentita alla porta accanto al Muro Occidentale.

Tuttavia, negli ultimi mesi, gruppi ebraici di destra che hanno già chiesto la distruzione della moschea e la costruzione di un tempio ebraico sul sito e sono più volte entrati nella zona con un’imponente scorta di polizia.

Le visite, unitamente alle proposte di un voto alla Knesset per dividere il sito tra ebrei e musulmani, hanno indignato l’opinione pubblica palestinese, che vede l’invasione di Al-Aqsa come sintomo di una più ampia negazione dei loro diritti nella Palestina storica, nonché una discriminazione forte per le abitazioni, l’occupazione, i servizi sociali da parte delle autorità israeliane.

Il composto, che si trova appena sopra la spianata del Muro Occidentale, ospita sia la Cupola della Roccia che la moschea di Al-Aqsa ed è il terzo luogo santo dell’Islam.

E’ anche venerato come luogo più santo dell’ebraismo in quanto si trova dove gli ebrei credono che sorgesse il Primo e il Secondo Tempio. Il Secondo Tempio fu distrutto dai Romani nel 70 dopo Cristo.

Al-Aqsa si trova a Gerusalemme Est, parte dei territori palestinesi riconosciuti a livello internazionale occupati dai militari israeliani dal 1967.

Traduzione di Edy Meroli