Milano, presidio di solidarietà con i prigionieri palestinesi

 

Milano-InfoPal. Di Giuliano Stefanoni. Nella giornata di domenica 25 maggio, su invito della “Associazione dei Palestinesi in Italia” e di alcune autorità civili italiane, un centinaio di persone si è radunato di fronte alla stazione centrale di Milano in segno di solidarietà con i prigionieri palestinesi che stanno conducendo lo sciopero della fame nelle carceri israeliane.

La folla ha cominciato a raccogliersi davanti alla stazione verso le quattro del pomeriggio per partecipare ad un sit-in che si è protratto per tre ore, durante le quali si è discusso della questione relativa ai prigionieri in sciopero della fame  proponendo anche il contributo di una mostra fotografica all’interno della quale sono state raccolte decine di foto ritraenti gli stessi detenuti.

Durante il sit-in sono stati esibiti numerosi striscioni stigmatizzanti l’arresto e sollecitanti la liberazione dei prigionieri in modo da porre fine alle loro sofferenze.

Si è inoltre provveduto alla distribuzione di una dichiarazione in lingua italiana a tutti i partecipanti.

Il sit-in ha visto alternarsi al microfono un certo numero di personalità intervenute in rappresentanza delle istituzioni aderenti all’iniziativa. Tali interventi hanno sottolineato la necessità di un impegno comune che agisca in sostegno alla causa dei prigionieri denunciando le pratiche perseguite nei loro confronti dall’occupazione, la quale, senza curarsi minimamente della vigente legislazione internazionale, ha persino allestito un’area per condurre sperimentazioni sui detenuti.

Al microfono sono intervenuti Mohammad Hannoun (presidente della “Associazione Palestinesi in Italia”), Francesco Giordano (Collettivo Palestina Rossa e rete milanese di solidarietà con la Palestina), Annalisa Portioli (presidente del “Movimento Internazionale per la Solidarietà” di Milano) e il dottor Ali Abou Shwayma (presidente del Centro Islamico di Milano e Lombardia), mentre in collegamento telefonico era presente l’ex ministro palestinese per i Prigionieri, l’ingegnere Wasfi Qabha, il quale ha parlato della pratica di detenzione amministrativa mettendone in evidenza la pericolosità, sollecitando i partecipanti al sit-in a schierarsi dalla parte dei prigionieri in questa lotta per la dignità.

Qabha ha manifestato la propria speranza che l’iniziativa milanese riporti alla ribalta la questione dei prigionieri palestinesi, spingendo quanti hanno partecipato al sit-in, siano essi Arabi, Palestinesi o Italiani, ad assumere un ruolo attivo in suo favore.

L’ex ministro ha inoltre sottolineato come il sistema penitenziario e le forze militari dell’occupazione violino ormai costantemente gli accordi stabiliti dalla Quarta Convenzione di Ginevra sui Diritti Umani: le sue parole sono state accolte da grida di approvazione da parte degli oltre 100 partecipanti, i quali hanno promesso di impegnarsi con rinnovata convinzione alla difesa della causa dei detenuti palestinesi.

(Foto: API)