Ministero degli Esteri palestinese accusa PM israeliano di incitare alla violenza contro il popolo palestinese

Ramallah – WAFA. Mercoledì, il ministero palestinese degli Affari esteri e degli espatriati ha criticato le dichiarazioni del primo ministro israeliano Naftali Bennett, che ha invitato il suo esercito e la sua polizia a fare uso di forza contro i palestinesi ovunque si trovino. Il ministero ha affermato che tali dichiarazioni sono un incitamento alla violenza contro il popolo palestinese.

Il ministero ha affermato in una nota che le osservazioni di Bennett sono un “incitamento diretto ad intensificare la situazione ed il ciclo di violenze, nonché un’ammissione ufficiale israeliana che ciò che stanno facendo le forze d’occupazione e i coloni è una politica israeliana sistematica diretta dall’alto della gerarchia politica del paese occupante”.

Ha aggiunto: “Questi appelli sono parte di una mentalità coloniale razzista che nega l’esistenza del nostro popolo palestinese ed il suo diritto alla patria, e sostituisce la cultura della pace con quella dell’odio e dell’annientamento dell’altro”.

Il ministero degli Esteri ha anche criticato le visite di Bennett a due colonie nella Cisgiordania occupata, avvenute martedì e mercoledì, dicendo che “riflettono la persistenza israeliana nel legalizzare, approfondire ed espandere le colonie israeliane nel territorio dello Stato di Palestina, in flagrante violazione del diritto internazionale, delle Convenzioni di Ginevra, della legalità internazionale (ONU) e delle sue risoluzioni”.

Ha sottolineato che tutto ciò è “una nuova prova dell’assenza di un partner israeliano per la pace e che le politiche e le misure dichiarate dal governo israeliano sono razziste e contrarie alla pace, e hanno come obiettivo minare ogni opportunità per ripristinare l’orizzonte politico per la risoluzione del conflitto sul base della soluzione a due stati […]”.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.