Ministero degli Esteri palestinese: costernati per l’inanizione internazionale verso lo sfollamento dei palestinesi a Gerusalemme

Ramallah – WAFA. Il ministero degli Esteri palestinesi ha fatto sapere, lunedì, di essere costernato per l’inazione internazionale nei confronti dell’incombente espropriazione forzata di 120 palestinesi, per lo più minorenni, dalle loro case e terre nel quartiere di Silwan, nella Gerusalemme Est occupata.

“Lo sfollamento forzato di massa delle famiglie di Silwan, Sheikh Jarrah e di altre aree è emblematico del regime coloniale israeliano, sotto il quale vengono commessi i crimini d’Apartheid e le persecuzioni. L’impunità e la criminalità di Israele sono insostenibili”, ha affermato il ministero degli Affari esteri e degli espatriati in una nota.

“La comunità internazionale deve onorare i suoi obblighi nei confronti del popolo palestinese e mobilitarsi per porre fine ai 54 anni di colonizzazione, espropriazione ed altre violazioni sistematiche del diritto internazionale di Israele. Il ME invita, inoltre, tutte le nazioni a “rendere responsabili i gruppi e le organizzazioni di coloni, tra cui ‘Ateret Cohanim’ e ‘Nahalat Shimon’ ed i loro complici per i loro crimini, compresa la loro continua campagna di sfollamento forzato ed incitamento all’odio contro il popolo palestinese”, ha aggiunto il ministero degli Esteri.

“Lo Stato di Palestina ribadisce, ancora una volta, che Israele, la potenza occupante ed il suo sistema giudiziario corrotto, non hanno sovranità su Gerusalemme. L’imminente sfollamento forzato delle famiglie di Silwan è sia un crimine di guerra sia un crimine contro l’umanità. È una continuazione della campagna incessante israeliana di pulizia etnica del popolo palestinese dalla sua patria, iniziata nel 1947”.

Il ministero degli Esteri ha affermato che il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite “ha l’obbligo di rispettare i suoi doveri della Carta Magna, mettere in atto le sue risoluzioni e stabilire le conseguenze [da imporre] su Israele per i suoi gravi crimini”.

Ha anche affermato che il procuratore della Corte penale internazionale, Karim Khan, “dovrebbe anche fare un severo avvertimento verso i funzionari israeliani ed affermare che l’indagine in corso riguarderà questi crimini di guerra ed i crimini contro l’umanità”.

Il ministero degli Esteri ha concluso la sua dichiarazione sottolineando che “le famiglie palestinesi a Silwan ed altrove rimarranno resilienti. Continueranno a combattere i mali e gli oltraggi del violento, brutale e razzista regime coloniale di Israele, con il pieno sostegno del loro popolo e dei loro legittimi rappresentanti”.