Ministero dei Detenuti annuncia campagna per la liberazione dei prigionieri sofferenti

Ramallah – Anhri, InfoPal. Il ministero per gli Affari dei prigionieri palestinesi ha lanciato la campagna “Iftah al-bab” (Apri la porta), iniziativa per il rilascio di detenuti e prigionieri palestinesi sofferenti.

Il ministro 'Issa Qaraqe' ha reso nota la campagna, ieri, in conferenza stampa a Ramallah.

“I casi di negligenza medica e il preoccupante stato di deterioramento di numerosi nostri connazionali detenuti da Israele sarà al centro di questa fase di sensibilizzazione che partirà da noi per raggiungere le realtà istituzionali del mondo arabo e quelle internazionali”.

La conferenza ha voluto coincidere con il 22° anniversario dell'arresto di Akram 'Abdel 'Aziz Mansour, palestinese detenuto da Israele dal 2 agosto del 1979.

Tra le altre cose, è stata data la parola alla sorella di Akram Mansour, oggi affetto da un tumore al cervello e di recente peggiorato dopo una caduta dove si è fratturata una mano e una scapola. Mansour sviene di frequente e ha rischiato la vita durante le varie crisi mai soccorse.

Da quando Akram si è ammalato, Israele vieta ai suoi familiari di fargli visita.

Il ministro ha così dichiarato: “Il carcere israeliano di Ramle è quello che ci preoccupa maggiormente, con 25 casi di salute critici e 35 in isolamento. Tra queti ultimi, molti detenuti sono affetti da patologie psicologiche e neurologiche gravi, destinate a peggiorare se resteranno in isolamento.

Israele vieta ai detenuti sofferenti di accedere alla mensa e, allo stesso modo, ha respinto la nostra richiesta di far pervenire loro in periodo di digiuno, nel mese di Ramadan, una somma pari a 130dollari limitandosi ad accettare 87.

Anche sui detentui malati, inoltre, vige il divieto di visita contribuendo ad abbatterne lo stato psicologico.

L'avvocato Yamin az-Zeidan ha dichiarato: “Pensiamo che la giustizia israeliana sia complice delle direttive del governo di Benjamin Netanyahu, quando i tribunali non approvano l'introduzione di medicinali specifici per i casi gravi, nemmeno dietro la sollecitazione delle istituzioni”.

Il legale ha inoltre specificato che la prigione di Ramla è igienicamente un disastro: “I detenuti sono costretti a fare da sé la pulizia delle celle, infestate da insetti”.

Az-Zidane ha spiegato di aver chiesto in passato alla corte israeliana di rilasciare in modo condizionato – in base alla legge n. 3 –  i detenuti sofferenti.

“A distanza di sette mesi si è svolta l'udienza nella quale abbiamo chiesto un rispetto per il diritto alla salute dei detenuti, e il diritto dei sofferenti alla libertà vigilata.

“Un altro caso è quello di un detenuto che soffre di un problema ad un orecchio a causa della mancanza di cure che gli ha provocato altre complicanze.

“Nel luglio 2010, avevamo chiesto un'udienza al tribunale israeliano per essere accolti solo nel marzo 2011. Poi abbiamo incontrato il rifiuto della corte ad accettare la validità della relazione sullo stato di salute del detenuto. Anche la proposta di creare un comitato composto da terzi è stata respinta”.

Nella conferenza stampa di ieri, sono stati sollevati anche i sospetti sulla responsabilità dei medici israeliani nelle prigioni.

Il ministero ha fatto sapere di aver sottoposto alle autorità carcerarie 120 casi che necessitano un trattamento immediato e che, nel 2011, ha presentato 140 petizioni per negligenza medica.

“Anche i detenuti sofferenti vengono aggrediti fisicamente e oggi sono 1.500 coloro ai quali Israele continua a negare una visita medica o le cure necessarie per salvare loro la vita.
Questi soffrono di varie patologie gravi: 75 detenuti con bisogni speciali e 18 affetti di cancro”.

(Foto: Anhri.net)

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