Ministero della Sanità: quanti corpi son ancora sepolti sotto le macerie di Shujeiyah?

Conferenza stampa del ministero della Salute di Gaza-Palestina, 26 luglio 2014

Quanti corpi son ancora sepolti sotto le macerie di Shujeiyah?

Beit Hanoun
L’ospedale di  Beit Hanoun ha subito pesanti  bombardamenti; 80 persone, tra personale medico, pazienti, due volontari dell’International Solidarity Movement, e molti civili sono rimasti intrappolati terrorizzati  all’interno dell’ospedale. Un attivista svedese ha ricevuto tagli alla testa, e un’altra persona ha ricevuto ferite minori. L’ospedale è stato gravemente danneggiato. Dai bombardamenti. Per l’intera giornata numerose richieste di aiuto sono  state fatte  dal Vice Ministro della Salute di Gaza al Comitato internazionale della Croce Rossa, ma senza alcun risultato. Con l’ntervento del coordinatore speciale delle Nazioni Unite per il processo di pace in Medio Oriente Robert Serry finalmente  è stato ottenuto un impegno da parte dell’esercito israeliano di non  sparare direttamente sull’ospedale. Dopo il dichiarato cessate fuoco per 12 ore, con l’intervento del Ministero della Salute, tutti coloro che erano dentro  l’ospedale sono stati finalmente evacuati .

L’ospedale di Beit Hanoun è uno dei due  ospedali  della striscia di Gaza, che  nelle ultime 48 ore, è stato evacuato e completamente chiuso  a causa di danni riportati per gli  attacchi israeliani; l’altro è l’ospedale pediatrico Al Durrah  di Gaza City, dove un bambino nel reparto di terapia intensiva è stato ucciso nella notte di giovedi scorso.

Il cessate fuoco di 12  ore  ha permesso il recupero dei corpi da sotto le macerie degli edifici distrutti durante i  pesanti  bombardamenti su  Beit Hanoun; 32 corpi sono stati trovati fino a  questo momento.

Shujeiyah
Quasi una settimana dopo i bombardamenti  i corpi di tanti palestinesi di  Shujeiyah si trovano ancora sotto le macerie, in decomposizione sotto la calura estiva e con poche  speranze di trovare  sopravvissuti . Anche se più di 40 corpi sono già stati recuperati nella giornata di oggi, è improbabile che il cessate il fuoco di 12 ore consentirà il recupero di tutti i corpi.

Il personale  della protezione civile non ha l’attrezzatura adeguata, scavatori, martelli pneumatici, carrucole e verricelli, ma neppure  abbigliamento protettivo per gli stessi operatori, per recuperare i corpi rimasti sotto gli  edifici crollati. C’è l’urgenza di intervenire tempestivamente perché i  corpi vanno in  decomposizione con rischi per la salute pubblica.

Khan Yunis
Muhammad Matar al-Abadlah, 32 anni, paramedico, è stato ucciso durante un  attacco israeliano contro personale medico,  mentre partecipava alle attività di soccorso a  Khan Younis,.

La situazione in Khuza’a rimane molto difficile. Le forze di occupazione israeliane non hanno  ancora permesso alle  squadre di soccorso di intervenire per recuperare i cadaveri ed eventuali  feriti e questo  nonostante il cessate il fuoco umanitario.

In altre zone di Khan Younis, 23 corpi sono stati recuperati.

Operatori del Settore Sanitario
Gli operatori sanitari sono esausti, molti   lavorano ininterrottamente da 2 settimane per  24 ore al giorno, con poche ore di riposo, come possono e dove possono. Stanno lavorando in condizioni estreme con  carichi di lavoro enormi, e la costante esposizione a traumi psicologici  minaccia  la loro salute e sicurezza.

Dal 6 luglio u.s.  7 addetti allo staff medico  sono stati uccisi e 16 feriti, questo durante  attacchi alle loro case, sui posti di lavoro o durante gli spostamenti.

Il  60% dei dipendenti del settore sanitario di Gaza non riceve il  salario dallo scorso  mese di aprile,  mentre dal mese di agosto 2013 fino a marzo 2014  hanno ricevuto  solo il 50% del loro salario. Questi lavoratori vivono la contraddizione morale e professionale legata al loro ruolo di operatori sanitari, ma contemporaneamente sentono la  responsabilità  di dover sostenere le proprie famiglie. Il Ministero della Salute di Gaza  nel mettere in evidenza tale fatto invita e auspica che  gli organi   competenti diano   immediatamente una soluzione prevedendo il pagamento dei salari di tutto il personale sanitario. Contemporaneamente si chiede di riconoscere  che  il lavoro  e le attività svolte  da  questi lavoratori, medici, paramedici, addetti al soccorso, amministrativi sanitari,  sono il frutto di  coraggio e di  interesse per  la vita e il benessere dei malati e dei feriti, ricordando che stanno operando in condizioni di totale insicurezza.

Il Ministero della Salute di Gaza ribadisce la necessità  che cessino immediatamente gli attacchi israeliani su Gaza, in particolare contro i  civili, le strutture sanitarie e lo staff medico e paramedico.

Dott. Yousef AbuAlrish, vice-ministro della Sanità
Dott. Medhat Abbas, Direttore generale, ministero della Sanità