
Teheran – Press TV. Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha sottolineato la certezza della sconfitta del regime israeliano di fronte agli sforzi di resistenza guidati dal Libano e da altre nazioni della regione.
L’alto diplomatico ha rilasciato queste dichiarazioni dopo aver reso omaggio a Sayyed Hassan Nasrallah, il venerato ex-segretario generale del movimento di resistenza libanese Hezbollah, durante una visita a Beirut martedì.
“Sono certo che la vittoria finale appartenga al popolo libanese e alla resistenza, e che la sconfitta del regime sionista sia inevitabile”, ha affermato dopo aver visitato il luogo di sepoltura di Nasrallah, dove ha deposto una corona di fiori.
“Il sangue trionfa sulla spada”, ha osservato l’alto diplomatico, citando un famoso detto del defunto fondatore della Repubblica Islamica, l’Imam Khomeini.
L’ex-leader della resistenza è stato assassinato lo scorso settembre durante intensi attacchi aerei israeliani contro la capitale libanese.
Prima del suo martirio, aveva guidato la determinata e vittoriosa lotta di Hezbollah contro l’occupazione del suolo libanese da parte del regime israeliano e contro i ricorrenti atti di aggressioni letali di Tel Aviv contro il Paese, nel corso dei decenni successivi.
La lotta ha visto Hezbollah costringere l’esercito israeliano a una umiliante ritirata durante due guerre che il regime aveva imposto al Libano nel 2000 e nel 2006.
L’assassinio di Nasrallah è avvenuto nell’ambito dell’escalation di attacchi mortali del regime contro il Libano, iniziata nell’ottobre 2023 in risposta alle decisive operazioni di Hezbollah contro obiettivi israeliani sensibili. Le operazioni venivano condotte a sostegno dei palestinesi nella Striscia di Gaza, vittime di una guerra genocida da parte di Tel Aviv.
“Resistenza più forte nonostante il martirio di Nasrallah”.
Araghchi ha espresso la certezza che il martirio di Nasrallah avrebbe ulteriormente determinato la resistenza nella sua lotta anti-israeliana, spingendola ad agire con più forza di prima.
“La resistenza è viva perché i martiri vivono [grazie alla loro eredità], perché il martire Hassan Nasrallah è [ancora] vivo [agli occhi dei suoi sostenitori]”, ha affermato.
“Sono certo che il sangue del martire Nasrallah contribuirà ora ancora di più al progresso della resistenza”.
Traduzione per InfoPal di F.L.