Ministro dei Detenuti: ‘Istituire Commissione d’ingadine sulla morte di 52 prigionieri’

Gaza – Pal-Info. Il ministro per gli Affari dei detenuti palestinesi della Striscia di Gaza, ha chiesto alle organizzazioni per i diritti umani e alla Croce rossa internazionale (Icrc), l'istituzione di una Commissione d'indagine per fare luce sulla morte di 52 detenuti palestinesi all'interno delle prigioni dello Stato di Israele.

In tutti questi casi, le vittime versavano in gravi condizioni di salute e si sospetta negligenza medica deliberata.

Tentato assassinio fallito. Dopo la notizia diffusa ieri, 18 gennaio, oggi il ministro rivela l'identità del detenuto palestinese sul quale lo Shin Bet (l'Intelligence generale israeliana) – con la complicità dell'amministrazione penitenziaria – avrebbe tentato un avvelenamento fatale.

Si tratta di Haitham 'Ezzat 'Abdallah di Ramallah, detenuto ad Eshel.

Alcuni precedenti. Insieme al caso di Haitham, il ministro ha fatto luce pure su numerosi fatti che l'anno preceduto e mai chiariti, in cui gli ufficiali carcerari israeliani hanno tentato di assassinare deliberatamente detenuti palestinesi: in maniera diretta (tortura) o lasciandoli morire lentamente (negligenza medica deliberata).

“Se non è per la diretta somministrazione di droghe, la salute dei detenuti si aggrava per aver ingerito farmaci scaduti”.

Si ricordano: la storia di Fayez az-Zaidaat, di al-Khalil (Hebron), deceduto a sei mesi dalla sua liberazione per un cancro al pancreas, contratto durante la detenzione; le cause misteriose della morte di Mahran Rajab, ex detenuto di Tulkarem, anch'egli deceduto a pochi mesi dal suo rilascio e il destino di Murad Abu Sakout, morto in prigione per cancro.

Molto grave il caso della prigioniera palestinese Fatima az-Zak, incarcerata da Israele mentre era incinta, e a cui gli ufficiali carcerari avrebbero causato – intenzionalmente – l'aborto, somministrandole farmaci non adatti al suo stato.

Il ministro ha aggiunto: “Di proposito, i medici impiegati nelle prigioni israeliane utilizzano sui detenuti palestinesi medicinali che procurano infezioni gravi, e soprattutto, fatali”.

“Sono tutti fatti che dimostrano il disprezzo delle autorità israeliane per la vita del popolo palestinese e, all'attuale stato della casistica, non si può restare inermi”.

L'allarme lanciato dal ministro. In conclusione, il ministro ha chiesto che detenuti e prigionieri palestinesi ricevano una protezione internazionale, domandando che si aprano le celle alle visite mediche e che le autorità carcerarie israeliane mettano loro a disposizione i farmaci utilizzati nelle prigioni, perché possano visionarli e accertarsi della loro liceità.

Si ricordano le patologie maggiormente diffuse tra i detenuti e i prigionieri palestinesi sofferenti e malati: cancro, insufficienza renale, diabete e altre gravi patologie.

Oggi intanto, i prigionieri detenuti ad Eshel hanno dichiarato lo sciopero della fame contro l'ultimo tentativo di assassinio, ai danni di Haitham 'Ezzat 'Abdallah.

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