Ramallah – WAFA. Il ministro della Salute, Mai Alkaila, ha affermato giovedì che il settore sanitario palestinese soffre di una grave carenza di medicinali, a causa dell’assedio finanziario israeliano e delle limitate donazioni internazionali.
Intervenendo ad un evento a Ramallah alla presenza di funzionari dell’UE, degli Stati Uniti e delle Nazioni Unite, Alkaila ha affermato: “Come tutti gli altri settori, il settore sanitario palestinese soffre di grandi carenze a causa dell’assedio finanziario imposto dall’occupazione, così come delle deboli donazioni internazionali”.
Ha aggiunto: “Queste carenze influiscono negativamente sui servizi offerti ai pazienti a causa della grave mancanza di farmaci”.
Il ministro della Salute ha sottolineato che i pazienti palestinesi soffrono molto del “razzismo” israeliano e sentono di vivere sotto un regime di “Apartheid” quando si spostano da Gaza o dall’Area C della Cisgiordania, che è sotto il controllo amministrativo e di sicurezza israeliano, per ricevere cure presso gli ospedali.
Ha invitato la comunità internazionale ed i gruppi per i diritti umani a “tenere a freno” l’occupazione israeliana e fermare queste pratiche.
Il governo palestinese sta soffrendo per una grave crisi finanziaria dal 2019 a causa delle significative detrazioni di Israele dalle entrate fiscali che raccoglie per conto dell’Autorità Palestinese, nonché di un calo delle donazioni internazionali.