Ministro della Salute palestinese esorta comunità internazionale a far pressione su Israele per rilascio immediato di prigioniera incinta

Ramallah – WAFA. Il ministro della Salute palestinese, Mai Al-Keila, ha inviato lettere urgenti al Comitato Internazionale della Croce Rossa, all’Organizzazione Mondiale della Sanità e al Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione, esortandoli ad intervenire e far pressioni sulle autorità d’occupazione israeliane affinché rilascino immediatamente Anhar al-Deek, una madre palestinese incinta in detenzione israeliana che dovrebbe partorire molto presto.

Nelle sue lettere, al-Keila ha affermato che le prigioni israeliane mancano delle condizioni sanitarie e preventive minime, soprattutto alla luce della pandemia COVID, e che al-Deek ha bisogno di cure mediche urgenti e di controlli per la sua salute e quella del suo bimbo.

“Anhar è [già] madre di una bambina di 18 mesi. Ha bisogno di stare accanto alla sua famiglia e ai suoi figli, e questo è un diritto umano garantito da vari regolamenti, leggi e norme internazionali”, ha detto al-Keila.

Il ministro della Salute ritiene le autorità d’occupazione pienamente responsabili della salute della prigioniera e della sicurezza e salute del suo bimbo, chiedendone l’immediato rilascio.

La venticinquenne al-Deek proviene dalla cittadina di Kafr Ni’ma, nella Cisgiordania occupata, ed è stata arrestata quando era incinta di quattro mesi.

La scorsa settimana, ha lanciato un appello alla comunità internazionale affinché faccia pressione su Israele per ottenere il suo rilascio e per permetterle di partorire fuori dal carcere.

La scorsa settimana, ha lanciato un appello alla comunità internazionale affinché faccia pressione su Israele per il suo rilascio, permettendole di partorire fuori dal carcere.
“Cosa posso fare quando partorisco mentre sono lontano da te e partorisco il mio bambino mentre le mie mani sono incatenate? Sai come potrebbe essere un parto cesareo fuori, quindi puoi immaginare com’è in prigione mentre sono ammanettata e sola”, ha scritto, Anhar in una lettera alla sua famiglia, aggiungendo:

“Sono molto stanca e ho forti dolori al bacino e alle gambe a causa del sonno su un materasso rigido. Non so come ci dormirò sopra dopo l’operazione”.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.