
Tel Aviv – The Palestine Chronicle. Il ministro israeliano dell’Edilizia e delle abitazioni, Yitzhak Goldknopf, ha chiesto che un milione di ebrei si stabiliscano nella Cisgiordania occupata.
L’appello è stato lanciato durante una visita nella Cisgiordania settentrionale, secondo quanto riportato dal sito web israeliano Behadrei Haredim, specializzato in notizie Haredi, citato dal Middle East Monitor (MEMO).
Il ministro ha esortato il primo ministro Benjamin Netanyahu a “portare un milione di ebrei in Giudea e Samaria”, il nome ebraico della Cisgiordania.
Goldknopf lo ha anche spinto a “cogliere l’attuale opportunità di espandere la costruzione di colonie in Cisgiordania”.
Retorica aperta.
Le dichiarazioni del ministro israeliano arrivano nonostante gli avvertimenti palestinesi, arabi e internazionali contro l’espansione dell’attività coloniali di Tel Aviv in Cisgiordania e i suoi sforzi per annettere l’area ai suoi territori, riporta MEMO.
Secondo la Commissione per la colonizzazione e la resistenza al muro dello Stato palestinese, il numero di coloni in Cisgiordania “ha raggiunto circa i 770.420 alla fine del 2024, distribuiti in 180 colonie e 256 avamposti, 138 dei quali classificati come pastorali e agricoli”, ha aggiunto il rapporto.
Una colonia viene creata con l’approvazione del governo israeliano, mentre gli avamposti coloniali vengono organizzati dai coloni senza l’approvazione del governo, spiega il rapporto.
Negli ultimi mesi, secondo quanto riportato da MEMO, i politici israeliani, tra cui il primo ministro Benjamin Netanyahu, hanno parlato apertamente dell’intenzione di Tel Aviv di annettere la Cisgiordania, occupata nel 1967.
Sentenza della Corte internazionale di giustizia.
Secondo il diritto internazionale, la Cisgiordania e Gerusalemme Est sono considerate “territori occupati” e tutte le attività di costruzione di colonie ebraiche sono illegali.
Nel luglio dello scorso anno, in un importante parere consultivo, la Corte internazionale di giustizia ha dichiarato che l’occupazione pluridecennale della terra palestinese da parte di Israele è “illegale” e deve terminare “il più rapidamente possibile”.
L’anno scorso si è registrato il “maggior numero” di incidenti illegali legati ai coloni israeliani nella Cisgiordania occupata e a Gerusalemme Est.
Attacchi dei coloni.
Secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA), l’anno 2024 ha visto il “numero più alto” di incidenti illegali legati ai coloni israeliani nella Cisgiordania occupata e a Gerusalemme Est.
L’Ufficio delle Nazioni Unite ha dichiarato: “Il 2024 ha visto il più alto numero di incidenti legati ai coloni in tutta la Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, da quando l’ufficio ha iniziato a tenere i registri quasi due decenni fa”.
“Circa 1.400 di questi incidenti – tra cui aggressioni fisiche, incendi dolosi, incursioni nelle comunità palestinesi e distruzione di alberi da frutto – hanno causato vittime palestinesi, danni alle proprietà o entrambi”, ha dichiarato l’OCHA. “Si tratta di quasi quattro incidenti al giorno”.
Delle 4.700 persone sfollate internamente in Cisgiordania nell’ultimo anno, “circa 560, o il 12%”, hanno citato la violenza dei coloni e le restrizioni di accesso come le ragioni principali che li hanno costretti ad abbandonare le loro case o comunità, ha osservato l’ufficio delle Nazioni Unite.
L’anno 2024 “ha segnato anche il secondo più alto numero di morti palestinesi in Cisgiordania da quando sono iniziati i registri dell’OCHA, dopo il 2023 che è stato il più alto”.
Traduzione per InfoPal di F.H.L.