
Gaza – Press TV. In un’intervista rilasciata martedì alla radio pubblica israeliana Reshet Bet, il ministro israeliano per la Protezione dell’ambiente, Idit Silman, membro del partito Likud del primo ministro Benjamin Netanyahu, ha affermato che “l’unica soluzione per la Striscia di Gaza è l’allontanamento della popolazione palestinese”, definendo l’idea provocatoria “realistica”.
Ha anche sottolineato che il gabinetto israeliano è impegnato nell’idea dell’espulsione dei palestinesi dal territorio devastato dalla guerra, sottolineando che “Dio ci ha mandato l’amministrazione statunitense”.
Silman ha affermato che l’attuale amministrazione statunitense è un segno che l’entità occupante dovrebbe “ereditare la terra”.
Il principale quotidiano israeliano Haaretz menziona il ministro israeliano che ha insistito sul fatto che il regime di Tel Aviv avrebbe ristabilito le colonie per soli ebrei a Gaza, nominando specificamente Gush Katif, un blocco di colonie smantellato nel 2005.
“Non c’è dubbio. Potrebbe trattarsi di case unifamiliari o di torri in stile Trump, ma torneremo sicuramente”, ha aggiunto Silman.
All’inizio di quest’anno, Trump ha dichiarato che gli Stati Uniti stanno cercando di “appropriarsi” di Gaza come parte di un piano che ha presentato con il pretesto di “ricostruire” il territorio palestinese distrutto dalla guerra, proponendo il trasferimento di circa 2,4 milioni di gazawi in Egitto e Giordania.
Il Cairo e Amman hanno respinto con forza il piano altamente provocatorio del presidente statunitense, che ha poi minacciato di interrompere gli aiuti a entrambe le nazioni se si rifiutano di accogliere i gazawi.
Egitto e Giordania, alleati chiave degli Stati Uniti, dipendono fortemente dagli aiuti esteri, con gli Stati Uniti tra i loro principali donatori.
La proposta di Trump ha attirato le condanne dei palestinesi, dei Paesi arabi e di molte altre nazioni in tutto il mondo, compresi stretti alleati degli Stati Uniti come Canada, Francia, Germania e Gran Bretagna.
Per quanto riguarda gli sforzi per assicurare il rilascio dei prigionieri detenuti dal movimento di resistenza palestinese Hamas, Silman ha detto che il gabinetto sta valutando varie opzioni per assicurare il rilascio dei prigionieri detenuti da Hamas, tra cui l’estensione della prima fase dei negoziati, la definizione di condizioni per una seconda fase che escluda Hamas dal potere, o la ripresa degli assalti militari.
Israele ha lanciato la campagna di genocidio a Gaza il 7 ottobre 2023. Finora ha ucciso oltre 48.400 palestinesi.
A gennaio, il regime israeliano è stato costretto ad accettare un accordo di cessate il fuoco con Hamas, dato che non è riuscito a raggiungere nessuno dei suoi obiettivi, tra cui l’“eliminazione” del movimento di resistenza palestinese o il rilascio dei prigionieri.
Traduzione per InfoPal di F.L.