Ministro israeliano rivela contatti segreti con l’Arabia Saudita

MEMO. Domenica 19 novembre, un ministro del governo israeliano ha dichiarato che Israele ha avuto contatti segreti con l’Arabia Saudita – tra le preoccupazioni comuni sull’Iran: si tratta di una prima divulgazione di rapporti segreti di cui si parla a lungo, da parte di un alto dirigente dei due paesi.

Il governo saudita non ha fatto alcun commento alle dichiarazioni del ministro israeliano dell’Energia Yuval Steinitz. Anche un portavoce del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu non ha risposto immediatamente a una richiesta di commento.

Sia l’Arabia Saudita che Israele considerano l’Iran una delle principali minacce in Medio Oriente e l’accresciuta tensione tra Teheran e Riyadh ha alimentato l’ipotesi secondo cui interessi condivisi potrebbero spingere l’Arabia Saudita e Israele a lavorare insieme.

L’Arabia Saudita sostiene che ogni rapporto con Israele dipende dal ritiro di questo dalle terre arabe occupate nella guerra del 1967, territorio cui i palestinesi vorrebbero costruire il loro stato.

Gli inviati di pace del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, in cerca di un accordo israelo-palestinese con il sostegno regionale, hanno visitato l’Arabia Saudita diverse volte da quando lui è entrato in carica.

In un’intervista alla radio dell’esercito israeliano, Steinitz, membro del gabinetto di sicurezza di Netanyahu, non ha definito i contatti o fornito dettagli quando gli è stato chiesto perché Israele stesse “nascondendo i suoi legami” con l’Arabia Saudita.

Ha risposto: “Abbiamo legami, parzialmente coperti, con molti paesi musulmani e arabi e, in genere, noi siamo quelli che non se ne vergognano.

“È l’altra parte che è interessata a mantenere i legami segreti. Per noi, di solito, non c’è alcun problema, ma rispettiamo il desiderio dell’altra parte, quando i rapporti sono in sviluppo, sia con l’Arabia Saudita sia con altri paesi arabi o musulmani, e c’è molto di più ma manteniamo il segreto”.

Giovedì 16 novembre, il ministro degli Esteri saudita Adel Jubeir, in un’intervista a Reuters, rispondendo a una domanda sui rapporti di cooperazione con Israele, ha citato un’iniziativa di pace saudita, adottata per la prima volta nel 2002 dalla Lega araba come elemento chiave per forgiare qualsiasi relazione.

“Abbiamo sempre detto che fino a quando il conflitto israelo-palestinese non si risolverà sulla base dell’Iniziativa di pace araba, attraverso la quale Israele godrebbe di normali rapporti economici, politici, diplomatici con tutti i paesi arabi, noi non avremo relazioni con lui”.

Tale piano rende queste relazioni subordinate a un ritiro totale da parte di Israele dal territorio che ha occupato nella guerra del 1967, inclusa Gerusalemme Est.

Netanyahu ha espresso un timido sostegno verso parte dell’iniziativa, ma ci sono molti avvertimenti da parte israeliana.

Hussein Ibish, studioso presso l’Arab Gulf States Institute a Washington, ha affermato che le osservazioni di Steinitz “non sorprenderanno nessuno che abbia prestato attenzione al corteggiamento nascente tra Israele e Arabia Saudita, che è particolarmente sollecitato dalla parte israeliana.”

Le scorse due settimane, il capo di stato maggiore dell’esercito israeliano, il tenente generale Gadi Eizenkot, ha dichiarato a un giornale online in lingua araba che Israele è pronto a condividere “informazioni provenienti dai servizi segreti” con l’Arabia Saudita, affermando che i loro paesi hanno un interesse comune a opporsi all’Iran.

L’Arabia Saudita ha aumentato le pressioni sull’Iran, accusando Teheran di cercare di espandere la sua influenza nei paesi arabi, spesso attraverso i rappresentanti del gruppo sciita libanese Hezbollah.

Ibish ha detto che, date le reciproche percezioni delle minacce condivise da Israele e dai paesi arabi del Golfo, è improbabile che non si sviluppino i legami segreti. Ma ha aggiunto che i dirigenti israeliani hanno la tendenza a esagerare tali interazioni nel tentativo di “far scendere il prezzo che potrebbero dover pagare, in particolare sulle questioni palestinesi, per espandere le relazioni strategiche e i legami con i paesi arabi”.

Nelle osservazioni pubbliche di settembre, Netanyahu ha fatto riferimento ai rapporti segreti con gli Stati arabi, dicendo, senza menzionare alcun nome, che la cooperazione esiste “in vari modi e a livelli diversi”.

Sempre a settembre, Radio Israele ha riferito che il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman aveva incontrato in segreto dirigenti in Israele, attirando una smentita ufficiale da parte di Riyadh.

Il mese scorso, l’ex capo dell’intelligence saudita, il principe Turki bin Faisal, aveva condiviso la scena con l’ex direttore israeliano del dipartimento di spionaggio del Mossad Efraim Halevy durante un dibattito sull’Iran in una sinagoga di New York.

Nel 2016, l’ex generale saudita Anwar Eshki visitò Israele, dove incontrò i parlamentari israeliani, per promuovere l’iniziativa per la pace saudita.

(Foto: Capo di Stato Maggiore dell’esercito israeliano, Gadi Eizenkot)

Traduzione di Daniela Caruso