“Il mio viaggio in Palestina”

Di PP. Quest’estate, dopo essermi laureata, ho deciso di partire per la Palestina.

Ho scelto la  Palestina poiché dopo aver fatto la mia tesi di laurea sui rifugiati palestinesi del 1948,

 

volevo vedere con i miei occhi questa terra, oggetto dei miei studi e da sempre vittima di scontri e violenze.

Sono quindi partita con un’associazione e sono stata un mese e mezzo ad al-Khalil (Hebron) dove insegnavo inglese ai bambini palestinesi e allo stesso tempo imparavo l’arabo.

Prima di partire, ero spaventata e non sapevo bene cosa aspettarmi, purtroppo in Italia c’è molta disinformazione al riguardo e quando qualcuno pensa alla Palestina pensa in automatico alla guerra, alle bombe e ai terroristi, ma in realtà non è così.

Quest’estate ho vissuto una delle esperienze più belle ed intense della mia vita e mi sono resa conto che non c’è nulla di cui avere paura! La Palestina non è come la descrivono i giornali, è una terra ricca di tradizioni, di cultura e di persone più uniche che rare, disponibili e gentili, che farebbero qualsiasi cosa pur di aiutarti. È stato molto gratificante avere l’opportunità di entrare in contatto con queste persone, conoscere le loro idee, i loro sogni e l’aver condiviso sensazioni ed emozioni… Credo che ognuno di noi avrebbe qualcosa da imparare da queste persone, le quali nonostante siano costretti a vivere sotto occupazione, non perdono mai la speranza e la voglia di vivere.