InfoPal. Di Angela Lano (*). Il genocidio sionista-occidentale (con stati arabi “colonizzati nel pensiero” al seguito) nella Striscia di Gaza ha completato la piena manifestazione di ciò che è e rappresenta l’Occidente, con la sua democrazia farlocca, le sue continue e diffuse guerre genocide, la costante rapina di risorse del mondo, l’imposizione di standard coloniali e di valori anti-etici e immorali, e così via.
Riportiamo, come sintesi e modello di pensiero genocida coloniale, le recenti parole del ministro delle Finanze israeliano, il razzista e suprematista bianco Bezalel Smotrich, intrise di fanatismo religioso ebraico-protestante e di terrorismo: “Dobbiamo cancellare Rafah, Deir al-Balah e Nuseirat. La memoria degli Amalek deve essere cancellata. Nessuna distruzione parziale sarà sufficiente; solo la devastazione assoluta e completa”.
L’Occidente, inteso nel senso non solo geografico ma anche geopolitico, è radicato portatore di ideologie anti-umane, malthusiane, di imperialismo coloniale, e ha come filiazione altrettanto malata il sionismo, che è una forma “aggiornata” e peggiorata di colonialismo: il “colonialismo di insediamento” (settler colonialism), che prevede, infatti, la pulizia etnica e il genocidio, lo sfollamento, l’occupazione totale del territorio, l’annientamento dei nativi e la sostituzione etnica, culturale e religiosa con un gruppo etnico esterno attraverso l’azione di bande di brutali colonizzatori. E’ assolutamente pertinente, al riguardo, il paragone tra pulizia etnica dei nativi americani (Nord e Sud) e dei Palestinesi. L’origine religiosa-culturale-politica è la stessa: il cristianesimo predatorio europeo, nelle sue forme protestante e cattolica, e il sionismo che ne è una derivazione.
La feroce mattanza di donne e bambini a Gaza e il genocidio incrementale di giovani palestinesi nel resto della Palestina storica, l’altrettanto feroce repressione delle manifestazioni pro-Palestina negli USA e in Europa, hanno estratto tutto l’iceberg, non solo la punta, rivelando come l’Occidente e il suo colonialismo mai terminato sono dei modelli da rigettare e da espellere, come un corpo sano espelle virus ed altri elementi tossici.
Approfondimenti:
Baroud, Ramzy. “Palestinians are Native Americans, not ‘Red Indians’: it’s time to liberate our language”. MEMO, 14/11/ 2022.
Bartolomei, Enrico. “Sionismo come colonialismo di insediamento. La ridefinizione del discorso su Israele/Palestina”. América Crítica 5 (2), 2021 https://doi.org/10.13125/americacritica/5071
Chomsky, Noam. Pappé, Ilan. Barat, Frank. “Palestina e Israele : che fare?” Roma: Fazi, 2015.
Fanon, Frantz. “Pelle nera, maschere bianche”. Milano: Il Saggiatore, 1965; Marco Tropea Editore, 1996
Fanon, Frantz. “I dannati della terra”. Torino: Einaudi, 2000.
Hilal, Jamil. “Rethinking Palestine: settler-colonialism, neo-liberalism and individualism in the West Bank and Gaza Strip”. Contemporary Arab Affairs 8 (3): https://doi.org/https://doi.org/10.1080/17550912.2015. 1052226.
Pappe, Ilan. “The Framing of the Question of Palestine by the Early Palestinian Press: Zionist Settler. Colonialism and the newspaper Filastin, 1912–1922”. Journal of Holy Land and Palestine Studies 14 (1): https://doi.org/10.3366/HLPS.2015.0104.
Pappe, Ilan. “La pulizia etnica della Palestina”. Roma: Fazi editore, 2008.
(*) Angela Lano: editor in chief of InfoPa.it
Anthropologist and Journalist, PhD in African, Middle Eastern and Islamic Studies, Postdoctorate in Religious Science, Master’s degree in Oriental Studies. Coordinator of the Center of Studies and Research on the Arab and Islamic world (NEPAI) of the Federal University of Bahia, Brazil.