Molti fanno notare l’ipocrisia dei media sulla nobiltà della resistenza ucraina e l’illegittimità della resistenza palestinese

Mondoweiss.net. Di Philip Weiss. (Da InvictaPalestina.org). I media europei e americani che ora celebrano i civili ucraini che costruiscono bombe molotov sono gli stessi che condannano i palestinesi anche solo per aver raccolto una pietra per resistere all’occupazione militare.

Se questo fine settimana hai guardato tanti media come me, sai che i giornalisti europei e americani sostengono unanimi la resistenza ucraina all’invasione russa. Stanno elogiando misure di boicottaggio come quelle dei cittadini americani che versano vodka nelle fogne, delle compagnie aeree che annullano i voli e delle associazioni di atletica che annullano i giochi. Celebrano i civili ucraini che si radunano per costruire bombe molotov. Fanno pressione sui funzionari sul motivo per cui gli Stati Uniti e l’Europa non hanno adottato sanzioni più rigide contro la Russia. (Condivido queste opinioni, senza essere molto ben informato sulla storia europea.)

Ma per chiunque segua la Palestina, ciò che salta agli occhi è l’evidente ipocrisia degli atteggiamenti ufficiali occidentali nei confronti della resistenza palestinese all’occupazione. In questo caso c’è una lunga tradizione dei nostri media e politici che condannano la campagna di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni palestinesi ed esprimono indignazione per i palestinesi anche raccolgono pietre per resistere all’occupazione militare.

La buona notizia è che molti osservatori cominciano a  mettere in evidenza la contraddizione.

Malak Silmi, giornalista digitale del San Antonio Express News, twitta sul doppio standard, sottolineando che i giornalisti vengono licenziati per la più blanda espressione di sostegno alla Palestina.

“Qualcosa su cui ho riflettuto questa settimana come giornalista: quando è consentito sostenere pubblicamente un gruppo di causa/paese/resistenza/esercito e rimanere un giornalista “credibile” e “imparziale”. Perché da quando mi sono laureata, ho indovinato ogni tweet/mi piace/rt quando si tratta di Palestina, anche quando si tratta di *informazioni reali*, riguardo al modo in cui altri reporter sono stati inseriti nella lista nera/licenziati/ecc nell’industria giornalistica per aver espresso supporto/pensieri sull’occupazione israeliana. Eppure vedo molti giornalisti in tutto il paese sostenere l’*esercito* ucraino con donazioni pubbliche, tweet che chiamano eroi coloro che resistono all’invasione/attacchi della Russia, ecc. E onestamente sono perplessa perché sostengo al 100% la verità e riconosco l’ingiustizia di quanto sta succedendo in Ucraina, ma quello che so è che come giornalista sarò considerata prevenuta/non credibile se dovessi fare pubblicamente lo stesso con la Palestina o la Siria, paesi che da anni resistono all’occupazione/guerra.”

Amy Fallas, una dottoranda in storia e vicedirettrice della rivista Arab Studies di Georgetown, ha difeso l’importanza del BDS di fronte all’occupazione.

“Quindi sei d’accordo… che boicottaggi, disinvestimenti e sanzioni sono azioni legittime contro una forza occupante?”

E il tweet è stato ritwittato più di 5.000 volte.

Dopo che sabato il capo della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha appoggiato ulteriori misure contro le “azioni barbare” della Russia, oggi David Cronin di Electronic Intifada si è rivolto a lei per quanto riguarda la notizia che Israele usa acqua contaminata per disperdere una protesta palestinese in Gerusalemme est occupata. Cronin:

“Altre azioni barbariche @vonderleyen. Presumo che stiate preparando un pacchetto urgente di misure contro Israele.”

IfNotNow ha pubblicato un video di quel disgustoso attacco a Gerusalemme est, una sorta di abuso assai frequente da parte di Israele. Scrive:

“Questa non è la Russia che attacca gli ucraini o cerca di reprimere le proteste all’interno della Russia. Si tratta delle forze israeliane che spruzzano “acqua puzzolente” sui palestinesi – compresi bambini e anziani – per il crimine di aver celebrato una festa musulmana a Gerusalemme.”

Alcuni si stanno addirittura appropriando della lotta palestinese. La BBC riferisce che un video su TikTok pretende di mostrare una giovane ragazza ucraina che affronta un soldato russo mentre in realtà è un video di Ahed Tamimi infuriata contro un soldato israeliano a Nabih Saleh nel 2012 quando aveva 11 anni.

“Un video sfocato che afferma di mostrare una ragazza ucraina che affronta un soldato russo ha generato 12 milioni di visualizzazioni su TikTok e quasi un milione di visualizzazioni su Twitter.

Ma in realtà mostra la ragazza palestinese Ahed Tamimi, all’epoca undicenne, che nel 2012 affronta un soldato israeliano dopo l’arresto di suo fratello maggiore.”

Nel 2017-2018, Tamimi, allora 16enne, e sua madre hanno trascorso mesi in prigione per aver affrontato un soldato israeliano nella loro proprietà – e il Dipartimento di Stato americano definì la detenzione della bambina una violazione dei diritti umani, ma nulla fece per fermarla, diciamo minacciando sanzioni.

Gideon Levy mette in evidenza l’ipocrisia in un pezzo per Haaretz intitolato “The Israeli Kettle and the Russian Pot.

“Il mondo si oppone ed è sconvolto dall’invasione dell’Ucraina. Si oppone e non è meno scioccato dall’occupazione di Israele. Il fatto che Israele schernisca le decisioni della comunità internazionale lo colloca nella stessa categoria della Russia e gli nega il diritto di criticare. La differenza: la Russia apparentemente diventerà un paria e sarà penalizzata da dure sanzioni. Israele non è mai stato punito per la sua aggressione e non ha pagato alcun prezzo per aver ignorato le decisioni della comunità internazionale”.

(Immagine di copertina: l’attivista palestinese Ahed Tamimi affronta un soldato occupante israeliano nel 2012, in un video che i sostenitori della resistenza ucraina all’invasione russa hanno distorto dicendo di mostrare una ragazza ucraina. Screenshot dalla verione Youtube del video).

Traduzione d Simonetta Lambertini per Invictapalestina.org.