Mo’men, nel campo profughi “Farah” sogna un futuro migliore

12573050_10207433909779510_3624728126146749523_nDi Majdulin Shehadeh, Abspp onlus. Lui è Mo’men, un bambino palestinese di 8 anni che vive nel campo profughi “Farah” (Felicità), tra le montagne che circondano la capitale libanese.
Il campo conta circa 45 famiglie residenti in piccoli caravan. Durante la nostra chiacchierata, in occasione della visita della delegazione Al-Marhama nei campi profughi in Libano, gli ho chiesto da quante persone fosse composta la sua famiglia e la sua reazione mi ha lasciata un po’ perplessa, non si capiva cosa provasse di preciso in quel momento, ma dopo qualche secondo ha risposto che vive insieme a sua madre e a suo fratello Mo’tasem, di 13 anni. Poi ha aggiunto che il padre si è risposato con un’altra donna e che attualmente vive a Beirut.

Ad un certo punto Mo’men si blocca, mi guarda e con gli occhi lucidi riprende il discorso raccontandomi che poco tempo fa aveva perso il fratellino, Montasem, di circa 1 anno. La cosa più straziante è la causa del decesso, che nel XXI secolo non può essere accettata: Montasem è morto a causa di un raffreddore che la famiglia, non avendo soldi, non è riuscita a curargli. Così, con un sorriso amaro, ha concluso: “E’ un uccello in paradiso”.
Mo’men sopravvive alle crudeltà della vita, sperando in un futuro migliore e sognando di poter diventare ingegnere o dottore, un giorno.