Morte di Abu Hamdiya, Brigate al-Aqsa minacciano “vendetta”

Al-Khalil (Hebron) – InfoPal. Le Brigate Martiri di al-Aqsa, l’ala militare di Fatah, hanno minacciato di “vendicare il sangue del martire palestinese Maysara Abu Hamdiya”, deceduto martedì scorso nell’ospedale israeliano di Soroka, dopo una lunga lotta contro il cancro.

In un comunicato distribuito durante i funerali di Abu Hamdiya, celebrati ieri, giovedì 4 aprile, nella città di Hebron, le brigate hanno annunciato la piena mobilitazione dei propri militanti armati, sottolineando che “le barbare politiche dell’occupazione, adottate contro i prigionieri, hanno messo la tregua a serio rischio ”.

Le brigate hanno aggiunto che “il crimine commesso dalle forze di occupazione contro Abu Hamdiya non rimarrà impunito”. E hanno proseguito: ”Il nemico sionista deve prepararsi a pagare un caro prezzo. La nostra pazienza non durerà a lungo; ogni israeliano è ora un bersaglio delle Brigate Martiri di al-Aqsa”.

L’ala militare di Fatah ha inoltre avvertito gli israeliani “dall’oltrepassare il limite” e intensificare le violazioni contro i prigionieri. Quindi hanno lanciato un appello “per una terza intifada a sostegno dei prigionieri nelle carceri israeliane”.

Le brigate hanno anche esortato il presidente dell’Autorità palestinese (Anp), Mahmoud Abbas, ad agire immediatamente e adottare tutte le misure necessarie, per risolvere la questione dei prigionieri e salvare le loro vite, liberando loro prima che sia troppo tardi.

Nel comunicato, le Brigate Martiri di al-Aqsa hanno annunciato tre giorni di lutto nella città di Hebron, in Cisgiordania, per la morte di Abu Hamdiya.