Negli ultimi 14 anni, le autorità d’occupazione israeliane hanno tenuto chiusa la Porta al-Rahma nel complesso di al-Aqsa, e recentemente hanno legittimato quest’azione, sancendo la chiusura definitiva a seguito di una sentenza di un tribunale israeliano.
La polizia israeliana ha chiesto alla magistratura, a Gerusalemme, di chiudere l’ex quartier-generale del Comitato per l’Eredità presso la Porta di Rahma, dentro la moschea di al-Aqsa, nonostante la condanna da parte del Waqf islamico.
Storia ed Eredità.
La Porta al-Rahma si trova presso le mura orientali della moschea al-Aqsa, dentro un edificio il cui accesso avveniva attraverso scale che partono dalla moschea. Si tratta di un’antica e larga porta, composta da due porte adiacenti: Porta al-Rahma verso il sud e Porta al-Tawba verso il nord, dove si possono trovare le tombe di Shada bin Aws e Aubada Bin Samit, compagni del Profeta.
Archeologi fanno notare che questa porta è stata costruita nell’epoca degli Umayyadi. Si dice che l’Imam al-Ghazali vi passava il Ramadan quando viveva a Gerusalemme, dove studiò e terminò di scrivere il suo famoso libro “La Rinascita delle Scienze Religiose”.
Si crede che Saladino l’avesse chiusa quando conquistò Gerusalemme, al fine di proteggere la città e la moschea da possibili aggressioni. In questo luogo, nel 2012, fu stabilito un posto per lo studio del libro del profeta a-Ghazali.
Regolamentazione della chiusura.
Shaykh Ekrema Sabri, capo del Comitato Islamico Supremo, ha dichiarato al giornalista di PIC che “l’edificio della Porta al-Rahma è grande e ha un ampio salone. Il Dipartimento per i beni religiosi a Gerusalemme ha usato il salone per celebrazioni ed incontri pubblici fino al 2003, quando la polizia israeliana lo chiuse con la scusa che il Comitato era coinvolto in attività politiche”.
Sabri ha aggiunto che “da quel momento, la Porta è rimasta chiusa, e con l’intuito di legalizzare le proprie azioni, la polizia israeliana ha fatto ricorso al tribunale che ha deciso di chiuderla a tempo indeterminato”.
Sabri ha confermato che ciò significa che il Waqf islamico non può usare metà della Porta al-Rahma, e che la polizia israeliana avrà ancora più influenza sulla moschea al-Aqsa.
Ha sottolineato che la polizia d’occupazione vuole trascinare il Waqf in un tribunale, ma che l’istituzione islamica rifiuta di comparire, poiché non riconosce lo stato d’occupazione israeliano. Ha aggiunto che il Consiglio Supremo Islamico e le istituzioni religiose hanno rilasciato una dichiarazione denunciando la chiusura, e rifiutandosi di presentarsi davanti ad una corte israeliana.
Restrizione dei poteri del Waqf
Shaykh Sabri ha descritto la decisione del governo d’occupazione come “una chiara interferenza negli affari della moschea, e una restrizione dei poteri del Waqf islamico, cui impedisce di avere un controllo totale su al-Aqsa. Ci incontreremo il prossimo giovedì per discutere la questione”.
Il Waqf islamico ha affermato che il Comitato per l’Eredità non esiste più e che l’edificio della Porta al-Rahma è affiliato al Dipartimento del Waqf, il quale non permette a società esterne di operare dentro la moschea.
Traduzione di F.H.L.