Gerusalemme – Infopal
LAssociazione Islamica per la Protezione di al-Aqsa, attiva nei Territori Palestinesi Occupati dal 1948 (Israele), ha lanciato l’allarme sulle conseguenze alle quali condurrà la recente decisione presa dal governo israeliano di proseguire gli scavi alla Porta dei Maghrebini, a ridosso della Moschea di al-Aqsa, a Gerusalemme: "Ciò equivale a voler demolire limportante edificio musulmano".
Lassociazione, in un comunicato stampa, ha chiarito che gli scavi metteranno la struttura della moschea in pericolo e ne influenzeranno la stabilità, poiché continuano ininterrotti da quarantanni.
Il governo di occupazione israeliana ha deciso di proseguire i lavori alla Porta dei Magrebini, fuori dalle mura del santuario, in vista della costruzione di un nuovo ponte, che verrà utilizzato dai coloni e dalle forze di sicurezza, e con lulteriore obiettivo di far sparire i resti arabi e islamici nella zona.
Il giornale di lingua ebraica Haaretz ha riferito che questa decisione del governo di occupazione, che permette alle Autorità dellAntichità israeliane di portare avanti la demolizione della porta nella maniera più rapida possibile, ordina di non lasciare nel luogo alcuna costruzione successiva allanno 1700.
Lassociazione al-Aqsa sostiene che tutto ciò ribadisce lostinazione israeliana a voler ottenere il controllo graduale della moschea di al-Aqsa da una parte, e la divisione della sacra moschea tra musulmani ed ebrei dallaltra, e ha aggiunto che tale decisione punta a realizzare il tempio ebraico da tempo in fase di progettazione, a scapito delledificio musulmano. Ha quindi invitato gli stati arabi ed islamici, sia a livello governativo sia a livello popolare, a muoversi immediatamente per salvare la moschea prima che sia troppo tardi.
Da parte sua, Shaikh Ikrima Sabri, capo della Commissione Islamica Superiore, ha condannato la decisione israeliana e ribadito che i piani contro la moschea di al-Aqsa, i luoghi sacri e i resti islamici rappresentano il forte desiderio, da parte delle autorità delloccupazione, di aggredire i sentimenti e i diritti dei musulmani non solo in Palestina, ma in tutto il mondo.
Anche lAssociazione dei Giovani Musulmani, presente nel quartiere al-Barid nella Gerusalemme occupata, ha avvertito dei rischi legati alleliminazione dei resti islamici nella zona della porta al-Amud, e, come Shaikh Sabri, ha affermato che questo rappresenta unaggressione diretta e dichiarata contro la moschea di al-Aqsa da parte del governo di occupazione. Lassociazione ha inoltre chiesto alla comunità musulmana, araba ed internazionale, dintervenire immediatamente per fermare le politiche delloccupazione che prendono di mira Gerusalemme e la moschea.