Mosleh, il gazawi reso cieco dal fosforo bianco d’Israele

Roma – InfoPal. Di Angela Lano. Mosleh Abu Sweireh aveva 23 anni quando un missile lanciato da un elicottero Apache vicino alla sua abitazione, a Zawaydi, nei pressi di Deir el-Balah, nella Striscia di Gaza, gli strappò via la luce dagli occhi, facendolo precipitare nell'oscurità e nell'angoscia.

Era il gennaio del 2009, e il regime di Tel Aviv stava bombardando da settimane la popolosa Striscia di Gaza, seminando morte e distruzione, e facendo uso di armi chimiche e di distruzione di massa: la criminale operazione Piombo Fuso che uccise circa 1400 persone, tra cui molti bambini, e provocò il ferimento di altre 5000. Di queste, molte sono rimaste invalide in modo permanente.

Mosleh è tra coloro che Piombo Fuso ha reso inabili alla vita quotidiana, al lavoro: è cieco. Il fumo provocato dalla bomba al fosforo lanciata dall'elicottero israeliano tolse la vista a lui e a sua sorella, costringendoli a continui, e inutili, ricoveri negli ospedali gazawi e giordani.

“Prima della guerra israeliana contro la Striscia – ci ha raccontato ieri il giovane di Deir el-Balah, che in queste settimane si trova a Roma per tentare un'operazione chirurgica che gli permetta di tornare a vedere – lavoravo, studiavo, conducevo una vita 'normale', per quel che può concedere una situazione di grave assedio israeliano. Ma quando il missile colpì il terreno vicino a casa mia, sprigionando un fumo bianco che subito invase le nostre stanze, la mia esistenza quotidiana si trasformò in un inferno: nel giro di pochi giorni la mia vista iniziò a peggiorare, fino alla cecità. Al buio totale”.

Che si tratti di fosforo bianco è stato confermato dai medici che lo hanno visitato sia a Gaza sia in Giordania, e poi in Grecia e in Italia.

“Nonostante la gravità della nostra situazione – ha aggiunto Mosleh -, mia sorella ed io fummo costretti a rimanere in casa per giorni, a causa dei continui bombardamenti che impedivano i soccorsi. Poi, terminata la guerra israeliana, fummo ricoverati in un ospedale di Gaza, ma i medici non sapevano come curarci: mancavano i farmaci e le attrezzature sanitarie adeguate al nostro e a tanti altri casi.

“Ci recammo poi in Giordania, ma anche lì non sapevano che fare. L'anno scorso arrivammo in Grecia, dove, finalmente, riuscirono a curare e a guarire mia sorella. Nel frattempo contattarono l'Italia, e scoprirono che è uno dei Paesi attrezzati per operazioni delicate come queste. Quindi un mese fa sono venuto qui, a Roma, e ora sono in attesa di fare l'intervento”.

Un intervento che, preventivo alla mano, costa oltre 50mila euro, in cliniche private. E questo è un altro, grave, problema. Si tratta di una cifra enorme per un gazawi senza lavoro. Ma anche per uno con un'occupazione piena…

“Con quella somma – ha commentato Mosleh – a Gaza ci viviamo per generazioni….

“Voglio tornare a vedere. Voglio vedere il volto delle mie due bimbe, nate quando ero già cieco. Voglio lavorare, studiare. Io e la mia famiglia siamo mantenuti dall'assistenza sociale governativa: riceviamo l'equivalente di 200 euro ogni due mesi, ma per vivere ce ne vanno come minimo 350 al mese… Ieri mia moglie mi ha telefonato per dirmi che non sa più come comprare pannolini e pappe per le bambine…”.

Ci sono altri casi come quello di Mosleh e di sua sorella, nella Striscia di Gaza, provocati dai bombarmenti chimici di Piombo Fuso, nell'inverno tra il 2008 e il 2009. Una tragedia nel quotidiano dramma di un popolo assediato da cinque anni.

Scheda

Piombo Fuso, (dicembre 2008 – gennaio 2009) le dimensioni del disastro:

1366 palestinesi uccisi (430 bambini e 111 donne, 6 giornalisti, 6 medici, 2 operatori Onu)

5360 feriti (1870 bambini e 800 donne), 16 strutture ospedaliere colpite – tra cui l'ospedale al-Quds distrutto)

3 scuole dell'Unrwa in macerie, 19 moschee,, 215 cliniche, 28 ambulanze, 20 mila edifici distrutti

distruzione totale dei campi coltivati e delle serre, degli alberi e delle piccole industrie,

18 scuole danneggiate, 5000 famiglie senza casa, 90 mila persone fuggite da casa…

1 milione di kg di esplosivi lanciati dall'aviazione, dalla marina e dall'artiglieria.

Nei primi giorni di bombardamento molti bambini sono morti di infarto.

Israele ha fatto uso di ADM – Armi di distruzione di massa: uranio impoverito, DIME, fosforo bianco. 

 


 

 

 

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