A otto anni di distanza da quella pronuncia, la rete di Organizzazioni non governative (Ong) palestinesi si rivolge alle agenzie Onu con la richiesta di adottare e rendere efficace quel parere legale sull’illegalità del Muro d’Apartheid costruito da Israele nella Cisgiordania occupata e ad al-Quds (Gerusalemme).
In quest’anniversario, le realtà palestinesi si chiedono come mai Israele non solo ignori quella decisione, ma proceda spedito e costruisca Muri di segregazione ovunque, Gerusalemme compresa.
“L’Unità politica sulla base della quale fondare lo Stato palestinese è già compromessa dall’esistenza della barriera di segregazione che frammenta la società palestinese, non soltanto da un punto di vista geografico.
“E’ necessario investire tutto sul materiale prodotto finora: dal Rapporto Goldstone sull’aggressione israeliana contro Gaza (2008-2009) – nonostante l’infausto destino al quale è stato relegato -, a tutte le raccomandazioni e risoluzioni internazionali”.
L’intento delle Ong palestinesi è creare un fronte politico e popolare unico nella lotta legale e dipomatica da condurre presso la comunità internazionale.