Nablus: sesta demolizione del villaggio di Tana

Nablus – InfoPal. Questa mattina le forze d'occupazione israeliane hanno invaso il villaggio di Tana, ad est di Nablus. 

Accompagnati da ruspe e bulldozer, i militari israeliani hanno fatto da scorta al lavoro di spianamento dei terreni agricoli e all'abbattimento di 25 tende. 

La presunzione dell'operazione israeliana è stata che “le proprietà demolite si trovavano all'interno dell'area C” (quella che, secondo la frammentazione territoriale disposta nell'Accordo di Oslo del 1995, ricadeva sotto pieno controllo israeliano). 

Tana subisce così la sesta demolizione e, da oggi, 220 palestinesi sono sfollati e con essi vi sono numerosi capi di bestiame. E proprio alcuni allevamenti, questa mattina, sono stati distrutti per la quarta volta nell'arco di dieci giorni. 

Ghassan Douglas, responsabile del monitoraggio delle colonie per il nord della Cisgiordania occupata, ha confermato le operazioni israeliane di oggi e ha aggiunto che si tratta di “disastro e di una politica mirata ad espellere definitivamente i residenti dell'area”. 

“E' l'ennesima operazione di questa natura a Tana e tutte le istanze dei residenti palestinesi hanno incontrato puntualmente il rifiuto di Israele”. 

“Il rafforzamento degli insediamenti e l'elevato potere dei coloni sul campo, il progresso nella costruzione del Muro d'Apartheid e le quotidiane operazioni quotidiane di questo tipo in tutta la Cisgiordania occupata, dimostrano la repressione alla base dei lungimiranti piani di pulizia etnica di Israele. L'aggressività che ne emerge abbatte le presunzioni di pace dello Stato ebraico”. 

La provincia di Nablus è stata oggetto di questi interventi di violenza, ma anche da raid e perquisizioni presso proprietà palestinesi nel corso della notte. 

L'area di Tana, oggi di nuovo colpita, si distingue per l'elevata produzione agricola e per gli allevamenti di bestiame; negli anni, sono stati confiscati da Israele migliaia di ettari di terreno per annetterli agli illegali insediamenti circostanti. 

Come Tana, anche nella vicina Beit Fourik incombe la minaccia di espropri su migliaia di ettari di terra palestinese.

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