Nablus, uccisa coppia di coloni israeliani in un attacco. Lui era capo di un’unità speciale dell’esercito

460_0___10000000_0_0_0_0_0_settlergunNablus. Giovedì sera, una coppia, che viveva nell’insediamento di Naria, nel nord della Cisgiordania, è stata uccisa in una sparatoria. Marito e moglie, con i loro quattro figli, si trovavano a bordo di un’auto. Si tratta di Eitam e Naama Henkin, di circa 30 anni. I loro bambini hanno dai 4 mesi ai 9 anni. L’attacco si è svolto tra le colonie israeliane di Itamar e Elan Moreh, nel nord della Cisgiordania occupata.

L’esercito israeliano ha fatto sapere di avere avviato un’intensa campagna di ricerca dei responsabili.

Secondo quanto ha riferito il sito Ynet, i medici israeliani che sono accorsi sulla scena hanno detto che marito e moglie sono stati colpiti nella parte superiore del corpo e che sono stati dichiarati morti sul posto.

Fonti israeliane riferiscono che il colono ucciso, Eitam, era un ufficiale di riserva del “Sayeret Matkal” (capo dell’Unità generale di ricognizione), che è la Unità delle forze speciali – un’unità che riunisce le intelligence sul campo e che opera dietro ciò che Israele chiama “linee nemiche per ottenere informazioni strategiche”. Cioè adescano e reclutano Palestinesi, dopo averli ricattati e indotti a fare le spie.

L’unità, creata nel 1957, conduce “operazione di contro-terrorismo e di riscatto di ostaggi dietro le linee nemiche”. Include tra i suoi ranghi ex combattenti e leader militari di spicco, uno dei quali fu Ariel Sharon.

Le reazioni

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che l’attacco è frutto del cosiddetto “Incitamento palestinese” e ha aggiunto che i perpetratori sapevano che stavano uccidendo una madre e un padre, poiché c’erano bambini in auto con loro”.

Netanyahu ha ordinato al ministro della Difesa Moshe Ya’alon, al capo di stato maggiore dell’esercito Gadi Eisenkot di dispiegare altre truppe in Cisgiordania e di trovare gli attentatori.

Il coordinatore speciale per il processo di pace in Medio Oriente Nicholai Mladinov ha condannato l’attacco e ha chiesto che “gli assassini siano portati davanti alla giustizia”.

 

Il movimento di resistenza islamica, Hamas, ha diramato un comunicato stampa benedicendo l’attacco, che considera “la risposta naturale all’aumento di crimini in corso eseguiti da militari e coloni israeliani, in special modo quello contro la famiglia Dawabsha, bruciata viva dopo un attacco incendiario contro la loro casa a Douma, vicino Nablus, il 31 luglio del 2015”.

A seguito dell’attacco di giovedì, decine di coloni israeliani hanno aggredito le abitazioni di Burin e Huwwara, a sud di Nablus, cercando di distruggerne una.

I soldati israeliani hanno invaso Huwwara, Beit Forik e Beit Dajan, e si sono scontrati con decine di giovani palestinesi.

(Fonti: Imemc, PIC e Ma’an)