Nafha e Negev: prigionieri aggrediti e trasferiti

Prigionieri di Nafha: sciopero della fame di 24h

Gaza – InfoPal. Ieri, 26 novembre, i prigionieri palestinesi nel carcere israeliano di Nafha hanno avviato uno sciopero della fame di 24 ore.

La protesta ha voluto condannare le frequenti incursioni degli ufficiali carcerari nelle celle dei detenuti i quali subiscono puntualmente le aggressioni gratuite di unità speciali: assalti fisici, sequestro di effetti personali e umiliazioni.

Ryad al-Ashqar, responsabile dell'informazione del Comitato supremo per i prigionieri ha lanciato un appello di sensibilizzazione sullo stato in cui vertono i detenuti palestinesi a Nafha.

Assalti e trasferimenti nella prigione del Negev

Anche la prigionie israeliana nel Negev è stata teatro di aggressioni. Ieri, 26 novembre, i detenuti palestinesi sono stati aggrediti da unità speciali israeliane con il pretesto di effettuare una perquisizione per sospetta detenzione di sostanze proibite.

In verità, da oltre un mese le autorità carcerarie israeliane negano ai detenuti qualunque visita (tra i diritti fondamentali riconosciuti al prigioniero, ndr).

Ai raid di ieri hanno fatto seguito alcuni trasferimenti: Fahed Sabhi az-Zaqzaq è stato trasferito nel carcere di Eichel (Bi'r is-Saba'/Beersheva) e Basim Mohammed al-Kurd verso Ramon.

Entrambi furono catturati nella Striscia di Gaza, hanno già scontato 19 anni anni di prigione e sono stati condannati all'ergastolo.

Dal carcere di Hadarim intanto, giunge la notizia dell'isolamento del leader delle brigate al-Qassam, Mohammed 'Armen, condannato a 36 ergastoli e da otto anni in prigione.

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