Naksa Day: i Palestinesi commemorano l’occupazione israeliana del 1967 (VIDEO)

Palestinechronicle.com. Questa settimana i Palestinesi commemorano il 52o anniversario della Naksa, giorno nel quale Israele ha occupato la Cisgiordania, Gerusalemme, Gaza, il Sinai e le Alture del Golan nella Guerra dei Sei Giorni del 1967, scatenando l’esodo in massa dei Palestinesi dalle loro case.

La ‘Naksa’ o ‘battuta d’arresto’ si riferisce al giorno di inizio della Guerra dei Sei Giorni del 1967, il 5 giugno, che vide Israele triplicare le sue dimensioni annettendosi Gerusalemme Est, prendendo la Cisgiordania dalla Giordania, la Striscia di Gaza ed il Sinai dall’Egitto, e le Alture del Golan dalla Siria, dando inizio ad oltre 50 anni di occupazione.

La guerra vide Israele ignorare i confini della Linea Verde precedentemente concordati nell’armistizio del 1949 sottoscritto da Israele, Egitto, Giordania, Libano e Siria, che divideva Israele dalle aree palestinesi della Cisgiordania amministrata dalla Giordania, da Gerusalemme Est e da Gaza controllata dall’Egitto.

A seguito della sua vittoria, facilitata da un forte sostegno degli Stati Uniti, Israele impose una occupazione militare in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza ed attuò l’annessione di Gerusalemme Est, ottenendo il controllo su oltre un milione di Palestinesi.

Centinaia di migliaia di Palestinesi fuggirono o vennero cacciati dalle loro case nelle zone neo-controllate da Israele.

Dopo anni di tensioni tra Israele ed i suoi vicini arabi, l’Egitto ricevette notizie false dall’intelligence secondo le quali Israele stava spostando le proprie truppe per prepararsi ad invadere la Siria. In risposta, l’Egitto inviò truppe nel Sinai ed espulse un gruppo di peacekeeping delle Nazioni Unite.

Sebbene il presidente degli Stati Uniti Lyndon Johnson avesse esortato entrambe le parti a non colpire, Israele diede inizio ad un bombardamento aereo contro l’Egitto il 5 giugno, con 200 jet che colpivano 18 campi di aviazione, distruggendo quasi il 90 percento della forza aerea egiziana prima di mezzogiorno, e prima che potessero contrattaccare. Attaccò quindi i campi dell’aviazione della Giordania, dell’Iraq e della Siria.

I carri armati e le forze israeliane entrarono nella penisola del Sinai e nella Striscia di Gaza. I militari egiziani si difesero, mentre la Giordania lanciò un’offensiva nella zona sud di Gerusalemme, ma le milizie di entrambi i paesi furono costrette a ritirarsi.

Il 7 giugno Israele aveva già preso Gerusalemme e la Cisgiordania e l’8 giugno controllava il Sinai egiziano e Gaza.

Israele raggiunse le Alture del Golan della Siria il 9 giugno e le prese il giorno seguente. Il 10 giugno Israele accettò un cessate il fuoco richiesto dall’ONU e la guerra ebbe fine. Ben presto Israele iniziò a costruire colonie in Cisgiordania, Sinai e nelle Alture del Golan. Si ritirò dal Sinai nel 1982 e da Gaza nel 2005, nonostante mantenga tuttora il controllo dei loro confini.

Ogni anno, nel giorno della Naksa, si tengono proteste in Cisgiordania e Gaza con i Palestinesi che dimostrano contro l’occupazione.

Traduzione per InfoPal di Aisha Tiziana Bravi

Il video: