Di Mohammad Habib, corrispondente di Infopal da Gaza
Lappuntamento è a Gerusalemme: questo è lo slogan del nuovo canale satellitare al-Quds, lanciato recentemente.
All’interno di questa frase si possono trovare tutti i programmi del canale satellitare: la città di Gerusalemme occupata e la moschea al-Aqsa saranno l’obiettivo su cui catalizzare energie e comunicazione di tutti coloro che, nel mondo, amano la Palestina.
Il canale al-Quds offre tante novità per la stampa palestinese e araba: "la questione palestinese" verrà presentata con la voce e limmagine, e cercherà di unire tutto il popolo, sia allinterno sia allesterno. Questa, almeno, è l’intenzione dei responsabili.
Imad al -Ifrangi, direttore del nuovo canale satellitare, parla di "novità per linformazione araba e palestinese": "Il canale sarà rivolto a tutti quelli che amano la Palestina e Gerusalemme, e si occupano dei diritti del popolo palestinese".
Il canale al-Quds ha iniziato le trasmissioni di prova il 15 marzo, mandando in onda canti palestinesi, interviste, immagini della moschea al-Aqsa, a Gerusalemme, dei territori occupati, dei mercati, delle cittadine, della vita quotidiana. Il canale trasmetterà attraverso "Nailsat" e "Arabsat" (Badr 3).
Ifrangi ha precisato che la situazione palestinese e linformazione hanno molto bisogno di questo tipo di canale: "I media palestinesi stanno vivendo un risveglio incompleto: non esiste collegamento tra i vari mezzi di informazione. La nostra emittente fornirà una comunicazione nazionale professionale e attendibile".
E ha aggiunto che il palinsesto prevede numerosi programmi di carattere politico, sociale, culturale. Verrà, inoltre, dedicato uno spazio ai bambini, alle donne e ai palestinesi allestero.
Il canale, che è stato fondato dai dirigenti nazionali, di Gerusalemme e della diaspora, ha iniziato a trasmettere dal Bahrein e non dal Qatar (i costi erano troppo alti), ma verrà trasferito a Beirut.
Il linguaggio utilizzato sarà "unitario", allo scopo di riunire tutte le fazioni senza intaccare alcun diritto del popolo palestinese.
I programmi saranno trasmessi dallestero, ma un’equipe specializzata lavorerà dalla Striscia di Gaza.