Nazioni Unite esortate a condannare l’ebraicizzazione di Gerusalemme

PressTv. Un legislatore iraniano ha chiesto l'intervento delle Nazioni Unite a seguito della recente legge israeliana nella quale si definisce al-Quds (Gerusalemme) “la capitale unificata del popolo ebraico e di Israele”.

Parviz Sorouri, membro del Comitato di Sicurezza e di Politica Estera, è intervenuto a proposito della politica del doppio standard: “Le recenti manovre del regime israeliano dimostrano l'esistenza di una doppia libertà d'azione rispetto a quella concessa ad altri paesi nel mondo”.

Secondo Sorouri, “il regime sionista detta legge su Gerusalemme, Città Santa che appartiene a tutte le fedi, derubandola e violando leggi internazionali e risoluzioni Onu, mentre nessuna autorità legale e internazionale interviene per fermare Israele”.

Il legislatore ha inoltre sottolineato come le recenti novità legislative di Israele preparerebbero il terreno per ulteriori tensioni in Medio Oriente, e che le Nazioni Unite sono obbligate a intervenire determinate a contrastare detta legislazione.

“Dichiarare Gerusalemme 'capitale unificata del popolo ebraico e di Israele' è un oltraggio per il mondo arabo”, ha osservato Sorouri.

La Lega Araba ha scelto di non intervenire a dimostrazione di scarsa sensibilità sulla questione.
L'Organizzazione per la Cooperazione Islamica (Oic) invece, ente composto da 57 Stati istituita nel 1969 per promuovere la solidarietà islamica nel campo economico, politico e sociale, ha già tenuto una riunione d'emergenza per condannare gli ultimi atti di ebraicizzazione di Gerusalemme.

D'altra parte ci si aspetta sempre una denuncia per le mosse israeliane – come appunto per la recente presunzione su Gerusalemme -, da parte dei Paesi occidentali, pilotati dagli Usa, gli stessi che dichiarano di volersi impegnare per il rispetto della legge internazionale e delle risoluzione Onu.

“Questo tipo di azione da parte di Israele richiederebbe una reazione forte da parte del mondo islamico – puntualizza Sorouri -, le autorità israeliane devono realizzare che i loro sforzi saranno vani e che mai acquisiranno una dominanza su Gerusalemme. Al contrario, Israele dovrebbe considerare che queste manovre minano la stabilità regionale, oltreché rappresentare un oltraggio alle nazioni islamiche”.