Negli ultimi 3 mesi, Israele ha demolito 72 edifici e ha sfollato decine di palestinesi

Territori palestinesi occupati – MEMO. L’ambasciatore palestinese alle Nazioni Unite ha lanciato l’allarme sugli attacchi sempre più violenti e razzisti condotti dalle forze d’occupazione israeliane e dai gruppi di coloni estremisti contro i palestinesi nei Territori occupati, compresa Gerusalemme Est.

Riyad Mansour ha lanciato l’allarme in lettere inviate al Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, all’attuale presidente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, l’Estonia, e al presidente dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, il diplomatico turco Volkan Bozkir.

Mansour ha sottolineato che le forze d’occupazione hanno demolito 72 edifici in soli tre mesi, portando allo sfollamento di 78 palestinesi, tra cui 47 minorenni e 15 donne. Più di altre 350 persone sono state colpite dalle demolizioni. Altre 218 famiglie palestinesi, composte da 970 persone, inclusi 424 minorenni, sono sotto minaccia di sfratto nei tribunali israeliani.

Ha fatto riferimento all’annuncio di Israele di questa settimana di un’altra campagna di demolizione. Centinaia di ordini di demolizione saranno emessi in tutta la Cisgiordania occupata, compresa Gerusalemme Est, per case presumibilmente costruite “senza permessi”. Mansour ha fatto notare che l’ONG israeliana Breaking the Silence ha rivelato che le autorità d’occupazione respingono regolarmente quasi il 99% delle domande palestinesi di permesso di costruzione. Di conseguenza, è quasi impossibile per i palestinesi costruire e sviluppare le proprie comunità.

Il funzionario palestinese ha anche fatto riferimento alla violenza dei coloni armati, a cui è permesso diffondere il terrore ed attaccare i palestinesi, godendo della protezione incondizionata delle forze d’occupazione israeliane. Tali gruppi si trovano in particolare a Beita e nei dintorni, vicino a Nablus, dove ci sono gruppi di coloni estremisti come Lehava, La Familia, Price Tag e Hilltop Youth. Un ragazzo palestinese di 16 anni, Ahmed Zaher Bani Shamsa, è stato ucciso di recente dalle forze israeliane a Beita.

Affrontando la situazione nella Striscia di Gaza, l’ambasciatore Mansour ha affermato che le autorità d’occupazione hanno continuato i loro attacchi aerei sul territorio assediato, in violazione del “cessate il fuoco” entrato in vigore il mese scorso. I quartieri di Beit Lahia e Khan Yunis sono stati bombardati, causando gravi danni alle infrastrutture e ai terreni agricoli.

Mansour ha evidenziato l’appello dell’UNRWA per gli aiuti umanitari, che richiede un’assistenza finanziaria immediata per soddisfare i bisogni dei minorenni, delle donne e degli uomini palestinesi a seguito dell’aggressione militare israeliana.

Ha inoltre sottolineato la necessità che il Consiglio di sicurezza adempia alle proprie responsabilità e adotti misure concrete per mettere in atto tutte le sue risoluzioni. Ciò, ha sottolineato, richiederebbe la fine della pratica di concedere ad Israele la violazione delle leggi e delle convenzioni internazionali. Inoltre, ha criticato la riluttanza della comunità internazionale ad inserire Israele nella lista nera dei violatori dei diritti dei bambini in tempi di conflitto armato, e ha descritto ciò come un fallimento morale e legale dell’ONU.

“I minorenni palestinesi affrontano una miriade di pericoli e gravi violazioni per mano di Israele, come si evince dai successivi rapporti prodotti dal Segretario generale, tra cui uccisioni, mutilazioni, detenzioni, arresti, attacchi a scuole ed ospedali e blocco degli aiuti”, ha affermato Mansur.

Privare i minorenni palestinesi della protezione a cui hanno diritto in base al diritto internazionale di fronte ai ripetuti crimini israeliani, ha concluso, va di pari passo con una completa impunità per Israele. “Questo lo incoraggia a continuare a commettere i suoi crimini. I bambini palestinesi sono un obiettivo primario di Israele e delle sue invasioni militari”.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.