Nel 13° anniversario dell’Intifada di al-Aqsa, appelli per lanciare la 3°

-701435825Al-Khalil (Hebron)-Pal.info. Il 28 settembre 2000, la Palestina ebbe il suo appuntamento con l’Intifada di al-Aqsa, la seconda nella sua storia, anni dopo la prima intifada, scoppiata nel 1987. In quella data, i palestinesi in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza lanciarono una rivolta popolare contro l’occupazione israeliana, rapidamente trasformatasi in un confronto armato, quando Ariel Sharon effettuò la sua sciagurata “passeggiata” nella moschea di al-Aqsa, protetto da 3000 soldati israeliani armati, oltraggiando i sentimenti dei musulmani in generale e dei palestinesi in particolare.

In questi giorni ricorre il 13° anniversario dell’Intifada di al-Aqsa e le circostanze sono quasi identiche a quelle che hanno provocato le prime due, nel 1987 e nel 2000. I palestinesi soffrono una crescente pressione, causata dalle ripetute e sistematiche incursioni nella moschea di al-Aqsa, compiute dai coloni in seguito agli appelli lanciati dai politici israeliani, allo scopo di giungere alla spartizione del luogo Santo con i fedeli musulmani. In aggiunta alle frequenti aggressioni contro i palestinesi e all’espansione degli insediamenti. Inoltre, nonostante la ripresa dei negoziati a metà agosto, l’orizzonte politico pare evidentemente chiuso.

Una terza intifada. La Coalizione della Gioventù palestinese ha rivolto un appello ai palestinesi perché lancino oggi, venerdì 27 settembre, una rivolta contro l’occupazione in Cisgiordania e Gerusalemme, con la partecipazione attiva della Striscia di Gaza.

La coalizione ha confermato che ampie fasce della società palestinese -leader di fazioni, istituzioni e individui indipendenti- hanno accolto l’appello e espresso la loro intenzione di partecipare attivamente all’evento di oggi, programmato dopo la preghiera del mezzogiorno. L’obiettivo sarà quello di denunciare le azioni repressive e le attività di ebraicizzazione nella moschea di al-Aqsa e nei territori palestinesi in generale.

La coalizione ha spiegato che le attività di oggi verranno organizzate in più luoghi e si estenderanno fino ai punti contatto con l’occupazione, su tutti i territori palestinesi.

Ha anche invitato tutti i giovani palestinesi in Cisgiordania, Gaza e Gerusalemme alla mobilitazione generale, chiedendoli di proclamare oggi “una giornata nazionale per la Palestina e i suoi luoghi sacri”.

Le condizioni sono mature. Dal canto suo, Hamas e la sua ala militare, le brigate di al-Qassam, hanno invitato il popolo palestinese a “ribellarsi all’occupazione e ripristinare lo spirito della resistenza popolare per porre fine agli abusi dell’occupazione e dei coloni”.

Hamas ha aggiunto che la resistenza si è dimostrata l’unico modo per affrontare l’occupazione. Ha osservato che la scommessa più vincente è quella sul “popolo palestinese unito alla sua leadership che adotta l’opzione della resistenza”.

Hamas ha sottolineato che tutti i tentativi di arginare la resistenza in Cisgiordania si sono dimostrati fallimentari, soprattutto dopo l’uccisione di due soldati israeliani, avvenuta la scorsa settimana. Ha infine affermato che “oggi, le condizioni sono mature per una nuova intifada”.