Nel 2013 il numero degli immigrati ebrei in Israele è aumentato

27299_605Nazareth – Quds Press. Dati israeliani ufficiali attestano un incremento rispetto all’anno scorso del numero degli ebrei immigrati nel 2013 nella Palestina occupata.

Il comunicato diffuso dal ministero dell’Immigrazione israeliano ha affermato che, rispetto ai 18940 del 2012, circa 19200 ebrei hanno scelto nel 2013 di immigrare in Israele.

Sofa Landver, ministro dell’Immigrazione israeliano, ha accolto con favore tale aumento che “dimostra che sempre più ebrei del mondo considerano Israele la propria patria”. In una dichiarazione rilasciata lunedì 30 dicembre ha aggiunto che “il ministero compirà tutti gli sforzi possibili per agevolare l’arrivo in Israele ad un maggior numero di ebrei”.

Le autorità d’occupazione stanno organizzando una grande campagna di propaganda tra le comunità ebraiche nel mondo al fine di sollecitarne l’immigrazione e l’insediamento in Palestina, fornendo consistenti incentivi materiali ed economici.

Secondo il comunicato del ministero l’aumento più grande del numero dei nuovi immigrati s’è registrato con gli arrivi dalla Francia, con un incremento del 63 % rispetto all’anno precedente, quando in Israele si sono trasferiti 3000 ebrei francesi, contro i 1916 dell’anno prima. Secondo le statistiche, nel 2013 più di 7500 persone provenienti dai paesi dell’ex Unione Sovietica si sono trasferite in Israele, 3000 dall’America settentrionale, 1360 dall’Etiopia e 1240 dall’America Latina.

Dall’annuncio della costituzione dello stato d’Israele sulle terre palestinesi occupate nel 1948, più di tre milioni di persone vi si sono trasferite. Tra queste circa un milione sono immigrate a partire dal 1990 dalla vecchia Unione Sovietica, e più di 90 mila dalla Francia.

Per quanto riguarda invece il cosiddetto “diritto al ritorno” israeliano, la cittadinanza viene concessa a quegli ebrei che giungono per risiedere in Israele, così come ai non ebrei purchè siano sposati con ebrei o che i propri genitori abbiano origini ebraiche.

Traduzione di Salvatore Michele Di Carlo