Nella statistica, diffusa da Quds Press, si dimostra che non è passato un singolo giorno in cui non venissero registrati arresti, la cui media si attesta così a 323 casi al mese, e circa 11 al giorno.
Gli arresti effettuati nel 2013 sono aumentati dell’uno per cento rispetto all’anno passato e del 17 rispetto al 2011.
Il dipartimento inoltre ha comunicato che 3799 detenuti, circa il 98 % dei palestinesi arrestati, sono originari della Cisgiordania e di Gerusalemme, e che 75 provengono dalla Striscia di Gaza. La statistica ha così dimostrato che gli arresti del 2013, così come degli anni passati, hanno interessato senza eccezione tutti i segmenti della società palestinese, e dunque malati, disabili, anziani, bambini, donne, deputati, leader politici, in aggiunta ad addetti all’informazione, a giornalisti, ad accademici e ad altri.
Il 100 % di chi ha vissuto l’esperienza della detenzione ha subito una o più forme di tortura fisica e mentale, abusi ed insulti in pubblico a membri della famiglia.
Tutti gli arresti e le torture fisiche e mentali perpetrate dalle autorità d’occupazione nei confronti dei detenuti nelle carceri e nei centri di detenzione, rappresentano una grave violazione del diritto internazionale e dei diritti umani. E’ inoltre fortemente aumentata la frequenza di crimini di guerra e contro l’umanità, la cui documentazione -afferma infine il dipartimento- necessita di essere portata alla luce in ogni sede e ad ogni livello.
Traduzione di Salvatore Michele Di Carlo