Nel 2014 Israele ha demolito 700 edifici palestinesi

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Ramallah-Quds Press. Un rapporto palestinese pubblicato dal Centro di ricerca dei Territori, dipendente dall’Associazione degli Studi arabi, ha reso noto che le forze di occupazione israeliana hanno demolito 700 edifici palestinesi e che le aggressioni israeliane hanno abbattuto non meno di 25 mila alberi durante lo scorso anno.

Il rapporto, inviato a Quds Press in data 31 dicembre, ha evidenziato che il numero di abitazioni e di impianti palestinese distrutti dall’occupazione israeliana dall’inizio dell’anno scorso ammonta a 700 unità, con un aumento del 3% rispetto ai dati documentati l’anno precedente.

Come spiega il rapporto, le autorità di occupazione hanno emesso 300 ordini militari per demolire 700 case e impianti palestinesi nei territori della Cisgiordania e di Gerusalemme.

Secondo il rapporto, il numero degli alberi abbattuti, bruciati, tagliati e gettati nelle acque reflue si aggira intorno a 25.600 e, nella maggior parte dei casi, si tratta di ulivi, di cui sono state distrutte oltre 20.000 piante.

I dati del rapporto riferiscono che l’occupazione ha devastato  4.400 dunum di terra palestinese, metà della quale è stata spianata per realizzare i progetti di espansione di 172 insediamenti, così come la creazione di 35 nuovi centri ebraici e la costruzione di 70 strade di collegamento per le colonie, che smembrano villaggi, cittadine e città palestinesi.

Secondo il rapporto, l’estensione di terra di cui le autorità di occupazione hanno annunciato la confisca durante l’anno 2014 ammonta a oltre 17 mila dunum, con un incremento del 6% rispetto ai terreni confiscati durante l’anno precedente.

Traduzione di Federica Pistono