Nel 59° anniversario della Nakba, la Commissione superiore invita a mantenere fede al diritto al ritorno dei profughi palestinesi.

La "Commissione superiore per ricordare la Nakba" ha invitato il popolo palestinese, le sue forze politiche e le sue organizzazioni a partecipare al sit-in popolare che si terrà oggi alle 11, nella piazza del Milite Ignoto, nella città di Gaza.

La Commissione ha sottolineato la necessità di considerare la ricorrenza della Nakba un giorno nazionale e popolare per riaffermare il diritto al ritorno dei profughi palestinesi.

Nel comunicato stampa si legge: "Il ricordo della Nakba è un’occasione nella quale il nostro popolo rinnova, davanti al mondo, i propri diritti nazionali: indipendenza, ritorno, lotta legale per realizzare tali diritti, resistenza contro i progetti di espulsione e nazionalizzazione fuori dalla Palestina".

La Commissione ha sottolineato che "non è possibile prendersi gioco del destino di 6 milioni di profughi e del loro diritto al ritorno" e che "non c’è pace né soluzione senza il riconoscimento di tale diritto, perché esso non può decadere con l’occupazione".

La Commissione ha precisato che ricordare la Nakba è "affrontare queste sfide che richiedono di accelerare i passi per costruire e rafforzare l’unità nazionale su una base ferma e profonda, di incanalare le risorse necessarie per garantire i mezzi per la resistenza della comunità, di lanciare un’iniziativa politica palestinese su punti comuni con i quali ci rivolgiamo al mondo per rompere l’assedio e indirizzare la pressione internazionale contro Israele che viola la legalità internazionale e disattende le sue risoluzioni".

E ha indicato la necessità di accelerare la riorganizzazione della politica interna palestinese, soprattutto per trovare soluzioni che mettano fine all’illegalità e garantiscano ai cittadini la stabilità, la sicurezza e l’applicazione della legge.

E ha invitato ad "operare seriamente per riattivare l’OLP e ricostruire i suoi organismi tramite elezioni democratiche del Consiglio nazionale basate sulla rappresentanza, come è avvenuto per il Documento della concordia nazionale. L’OLP deve ritornare a essere l’unico rappresentante legale per tutto il popolo palestinese, e deve garantire di proteggere il diritto al ritorno che completa quello all’indipendenza".

Ha infine chiesto ai leader arabi di "essere fedeli ai principi della pace globale e giusta basata sull’applicazione della legalità internazionale che garantisce i diritti del popolo palestinese – in modo particolare la risoluzione n.194, che riconosce il diritto al ritorno e al risarcimento dei danni subiti e che ritiene Israele responsabile di quanto causato al popolo palestinese.

Il risarcimento completa il diritto al ritorno e non rappresenta un’alternativa, come qualcuno vuole insinuare.  La Commissione invita gli Arabi a rifiutare le pressioni americane e israeliane, perché qualsiasi tentativo per negare il diritto al ritorno significa aumentare lo scontro e portare il conflitto verso sviluppi di cui nessuno può conoscerne la fine".

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