Eu4alquds. Durante il mese di agosto 2024, l’esercito israeliano ha commesso 715 crimini (suddivisi in 16 categorie differenti di violazioni dei diritti umani), secondo quanto documentato nel rapporto mensile dell’organizzazione Europei per al-Quds. Molte di queste violazioni sono di tipo complesso, costituite per il 53,4% da incursioni e rastrellamenti e per il 10,9% dagli arresti.
Le forze di occupazione israeliane hanno compiuto 27 sparatorie e aggressioni nei quartieri della Gerusalemme occupata. Questi attacchi hanno provocato la morte di Muhammad Hamash, il 6 agosto, dopo un presunto tentativo di accoltellamento, e la morte del bambino Shadi Sheha, il 13 agosto, nella città di Anata. Altri quattro palestinesi sono rimasti feriti e alcune decine hanno sofferto per I sintomi da soffocamento, mentre almeno 16 cittadini hanno subito percosse e abusi.
Il rapporto, che monitora le violazioni israeliane a Gerusalemme, afferma che le forze di occupazione hanno condotto 382 incursioni nelle città e nei quartieri di Gerusalemme. Durante queste incursioni, sono stati arrestati 78 cittadini, tra cui sette bambini e cinque donne. Inoltre, sette individui sono stati convocati per essere interrogati e tre sono stati posti agli arresti domiciliari.
Il rapporto ha anche documentato 44 demolizioni che hanno interessato 20 case, sei delle quali sono state auto-demolite dai proprietari, provocando lo sfollamento di 84 persone. Inoltre, sono state distrutte 24 strutture e sono stati emessi 47 avvisi di demolizione per altre abitazioni e strutture civili.
Inoltre, i coloni, scortati e protetti dalle forze militari israeliane, hanno sequestrato la casa di proprietà della famiglia Shehadeh, composta da cinque appartamenti residenziali nel quartiere Batn al-Hawa di Silwan, a sud della moschea di Al-Aqsa.
Durante il mese di agosto sono state approvati quattro progetti e attività per promuovere la giudaizzazione degli insediamenti nella Gerusalemme occupata. Tra questi, la realizzazione di un avamposto di insediamento a Khan al-Ahmar, l’apertura di un parco di 63 dunam destinato all’uso dei coloni nella collina francese, a nord-est della moschea di Al-Aqsa (chiamato “Horesha”), la costruzione di una grande stazione di autobus elettrici nell’insediamento di Ramot, a nord di Gerusalemme, e la costruzione del tunnel “Yiv’al Yadin” che collega l’insediamento di French Hill alla Route 1, Al-Issawiya e al checkpoint di Al-Zaim.
Il rapporto ha anche documentato 15 attacchi dei coloni, tra cui aggressioni a cittadini palestinesi e alle loro proprietà, nonché numerosi altri atti di violenza.
Il rapporto di Europei per al-Quds evidenzia ancora una volta l’assedio imposto dalle forze israeliane alle città e ai quartieri palestinesi della Gerusalemme occupata, così come le restrizioni applicate alla circolazione dei palestinesi della Cisgiordania e della Striscia di Gaza. Rileva inoltre le continue violazioni delle libertà civili e gli ostacoli e le limitazioni imposte alle attività giornalistiche dei media nella città.
Uno degli episodi più gravi è avvenuto l’11 agosto quando il governo israeliano ha approvato la proposta del Ministro delle Comunicazioni che chiedeva di vietare il canale televisivo Al-Mayadeen. Sono quindi state confiscate le attrezzature e bloccati i siti online del canale dopo che il ministro ha firmato le ordinanze di sequestro.
Le autorità di occupazione hanno rinnovato il divieto di viaggio nei confronti di due donne di Gerusalemme, Khadija Khweis e Hanadi Halwani, che erano state precedentemente espulse dalla moschea di Al-Aqsa.
Inoltre, le forze israeliane hanno impedito lo svolgimento di due eventi previsti a Gerusalemme. Il primo era la proiezione di alcuni film palestinesi riguardanti la Striscia di Gaza presso lo “Yabous Cultural Center”, dove i militari hanno preso d’assalto la sede e interrotto la proiezione. Il secondo evento era una celebrazione per gli studenti Tawjihi organizzata dall’Associazione “Wafa for Women and Children”, presso la Safsaf Hall nel quartiere Wadi al-Hummus. L’evento è stato annullato dopo che le forze di occupazione hanno avvisato e minacciato che avrebbero fatto irruzione nella sala se la celebrazione fosse proseguita.
Infine, l’intelligence israeliana ha convocato i giornalisti Ahmed Jalajel e Rose al-Zaro per interrogarli. Dopo due ore, sono stati rilasciati con la condizione che fosse loro vietato l’ingresso nella Città Vecchia e nella Moschea di Al-Aqsa per una settimana, con possibilità di proroga.
Traduzione di Aisha T. Bravi