Nemici dell’Umanità: un premio orwelliano per i portatori di guerre

Pubblichiamo qui di seguito e in evidenza l’editoriale di Giovanni Sarubbi – Nemici dell’umanità – perché condividiamo con lui, persona di pace e giustizia, lo sconforto per il premio Nobel per la Pace vergognosamente conferito alla guerrafondaia Unione Europea. E ricordiamo che analogo premio fu assegnato al presidente Usa Barack Obama, impegnato in molti conflitti nel mondo. Lo stupore di Giovanni è il nostro: siamo in un mondo dove anche le parole sono diventate strumento di ingiustizia e di prevaricazione – la pace è guerra, e la guerra è pace.

Di Giovanni Sarubbi. L’Unione Europea è diventata premio Nobel per la Pace del 2012. Sembra uno scherzo ma non è così. L’avessero dato ad un paese privo di industrie di armamenti lo avremmo certamente compreso e anzi apprezzato. La guerra, infatti, si fa con le armi. Non averne e non produrne è quindi indispensabile per essere considerato un paese pacifico. L’avessero dato ad un paese che non ha fatto guerre direttamente o non abbia partecipato a guerre promosse da altri, o che non avesse prestato il proprio territorio come base per le guerre altrui, sarebbe stato certamente apprezzato. Paesi del genere vanno certamente lodati e premiati per il loro impegno per la pace. Ma l’unione Europea non ha né l’una né l’altra condizione. Dopo gli Stati Uniti i maggiori produttori di armi sono qui in Europa. L’Italia è stabilmente al secondo posto, preceduta dalla Germania, fra i produttori delle armi cosiddette “leggere”, quelle che causano nel mondo 1000 morti e 3000 feriti al giorno, un morto ogni minuto e mezzo, ed un ferito ogni 40 secondi. L’Unione Europea, e l’Italia in particolare, è piena zeppa di basi militari USA, dove sono dislocate anche testate atomiche. Una serie di paesi, quali la Francia l’Inghilterra e la stessa Italia, hanno recentemente partecipato alla guerra contro la Libia e sono attivamente impegnate nella guerra per procura in atto in Siria. Una serie di paesi europei, compresa l’Italia, sono impegnati nella guerra afghana al seguito dell’esercito degli USA da oltre 10 anni. Proprio mentre scrivo queste note ho appreso che il TG2 trasmetterà un dossier su un reparto speciale dell’esercito italiano impegnato in azioni belliche in Afghanistan classificate come segrete. Il promo del dossier trasmesso dal TG2 delle 20.30 del 13 ottobre 2012, mostrava i volti dei soldati intervistati coperti per renderli irriconoscibili. Le poche immagini mostrate erano chiaramente quelle di azioni belliche. Sembra una coincidenza, e forse lo è, ma il servizio del TG2 Dossier del 13 ottobre 2012 mostra le immagini di una Italia impegnata in azioni belliche top secret ma contemporaneamente premiata, insieme all’Unione Europea, col premio Nobel per la Pace. L’effetto è devastante: la guerra diventa pace, e quindi è cosa buona e giusta, mentre chi parla di pace come rifiuto della guerra e di tutti gli armamenti, diventa nemico dell’umanità. Il mondo che Orwell, nel 1948, descrisse nel suo libro intitolato “1984” è diventato realtà. (Lo so, mi scuso, sono cose che ripeto continuamente, ma la realtà non cambia da sola, io faccio la mia parte, voialtri fate anche voi qualcosa, così la smetto di scocciarvi!) Dopo il premio Nobel per la pace al presidente Barack Obama, che le sue guerre comunque le ha fatte perché un presidente USA non può non essere in guerra con qualche paese nel mondo, tutto è possibile. Dopo il Nobel all’UE, probabilmente i prossimi candidati al premio Nobel per la Pace saranno i progettisti dei missili a testata nucleare Cruise, quelli che colpiscono il bersaglio con un errore di tre metri, o qualche grande capitano di una industria bellica, o magari, perché no, un bel premio alla memoria per chi sganciò le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki o per il presidente americano Trumann, che diede l’ordine dopo aver pregato e letto la Bibbia. Certo la decisione di oggi, come la precedente di Obama, non è una cosa nuova in assoluto. Come ricorda Wikipedia, già nel 1973, in concomitanza con il golpe di stato in Cile che portò Augusto Pinochet al potere, il premio Nobel per la Pace fu assegnato ad Henry Kissinger, segretario di Stato USA, che aveva caldamente supportato il dittatore cileno e la deposizione di Salvador Allende e tutto ciò che ne seguì. Questa decisione di oggi sul Nobel per la pace all’UE, ricorda anche quella del capo dei cappellani militari italiani che voleva nominare Giovanni XXIII, l’autore della enciclica Pacem in terris, che definiva la guerra una pura follia, come protettore dell’esercito, celebrando persino una messa per promuovere tale bestemmia. Forse è poco elegante, forse è ancora una volta la vecchiaia che avanza, ma mi viene da dire che queste cose fanno semplicemente schifo. Scusatemi ma non trovo un altro termine. E chi vuole mi classifichi pure fra i nemici dell’umanità. Tanto questa situazione non durerà ancora a lungo.