Nessuna sicurezza alimentare per Gaza: tutto è andato distrutto

New York – Palestine-info. Ieri, 25 maggio, l'Agenzia per l'assistenza umanitaria delle Nazioni Unite ha esposto le difficoltà imposte da Israele all'ingresso e all'uscita di beni e servizi che sono vitali al settore agricolo e alla pesca della Striscia di Gaza.

L'Agenzia ONU ha ribadito che le restrizioni su questi prodotti comportano un alto rischio alimentare per la popolazione; oltre il 60% della famiglie di Gaza soffre di penuria di cibo e lo stato di salute di donne, uomini e bambini è in pericolo.

Questa è la loro realtà dopo quattro anni di embargo imposto da Israele.

Nel rapporto internazionale si citano le affermazioni del Ministro dell'Agricoltura del governo palestinese a Gaza, il quale ha ribadito che se Israele non rimuoverà le restrizioni sulle importazioni e le esportazioni dei prodotti agricoli di Gaza si profila una grave crisi alimentare.

Philip Lazzarini, coordinatore delle operazioni umanitarie nei Territori Palestinesi Occupati sostiene che l'obiettivo dell'Agenzia è quello di recuperare la produzione alimentare locale e le esportazioni.

Questo però dipenderà da tre condizioni: anzitutto l'apertura della frontiera con l'Egitto, la libera circolazione di beni destinati all'agricoltura e di quelli commerciali necessari a vivere.

Infine, nel rapporto si chiede la garanzia di ingresso a Gaza di materiali irreperibili (un esempio è dato dagli strumenti per la manutenzione di acquedotti e sistemi idrici).

Lazzarini ha ricordato che, attualmente, agricoltori e pescatori di Gaza restano dipendenti dagli aiuti umanitari.

Tra le raccomandazioni del rapporto: rendere Gaza nuovamente libera di poter produrre e di disporre di tutto il necessario per la sua produzione; rendere attive le coste (quindi il porto); permettere le importazioni e l'arrivo degli aiuti umanitari.  

Ad oggi Israele impedisce tutto ciò.

Ricordiamo che la Striscia di Gaza possiede un'importante percentuale delle coste della Palestina storica ed è abitata da circa un milione mezzo di abitanti.

Qui, tra il 2008 ed il 2009, tutti hanno vissuto sulla propria pelle l'aggressione di Israele.