Nessuna Verità sull’uccisione di Haniyeh

RID. Di Pietro Batacchi. Verrebbe da citare un grandissimo film di Ridley Scott – con 3 strepitosi istrioni: Russel Crowe, Mark Strong e Leonardo Di Caprio – per descrivere quello che sta accadendo attorno all’uccisione a Teheran del Capo politico di Hamas Ismail Haniyeh. Nessuna verità, ovvero un’impenetrabile nebbia di disinformazione e mascheramento scientemente creata attorno all’evento.

Un’operazione di intelligence ha 4 fasi: l’analisi della scena, la pianificazione, l’esecuzione e il “debriefing”. In quest’ultima fase è necessario proteggere le fonti e depistare, affinché l’operazione possa restare segreta per sempre. E così è anche per Haniyeh. Improvvisamente inizia a circolare una foto della palazzina dove sarebbe stato ucciso il leader di Hamas – con un paio di piani apparentemente distrutti coperti da un tendone. Immediatamente la foto viene rilanciata da accreditatissimi Account X, appartenenti alla dissidenza iraniana, e noti per essere, per così dire, vicini al Mossad. Ed ecco la pista del missile controcarro lanciato da un team in loco; pista compatibile con la tipologia di danno che emerge dalla foto. Il problema qual è? Che non è chiara la provenienza originaria della foto, dunque è impossibile allo stato attuale ricostruire la catena informativa. Però, intanto, prendono forma la narrazione e il mascheramento.

Poi arriva il New York Times con la pista della bomba, piazzata nella camera di Haniyeh, addirittura mesi prima, e fatta detonare in remoto. L’autorevolezza del NYT rende tutto insindacabile, e la “scena” è definitivamente oscurata. E se al NYT fosse arrivata la “velina” del Mossad? Chi lo può escludere? Non dimentichiamo del resto l’influenza che storicamente lo stesso Mossad ha sul sistema istituzionale e mediatico americano. Ve lo ricordate il caso dei segreti nucleari rubati che consentirono a Israele poi di farsi la propria bomba atomica? Le polpette avvelenate su Saddam? Solo 2 di decine di casi.

Ma tant’è, le modalità dell’attacco, le fonti e gli osservatori ravvicinati vengono così protetti e occultati, e la vita continua fino alla prossima operazione.

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