L’appello di Netanyahu alla comunità internazionale è stato di “mantenere le sanzioni”, “continuare a fare pressione”. Secondo il premier israeliano bisognerebbe pretendere che gli impianti iraniani per il nucleare vengano bloccati. “Diffidare, smantellare e poi accertare”, sarebbe l’unico approccio risolutivo, ha affermato. Israele, ha aggiunto Netanyahu, “non permetterà all’Iran di sviluppare un’arma nucleare”, anche se dovesse agire da solo.
Alle dichiarazioni di Netanyahu ha risposto, dalla stessa aula del Palazzo di vetro, Khodadad Seifi, membro della delegazione di Teheran: «Le armi nucleari non hanno posto nella dottrina di difesa dell’Iran». Il diplomatico ha proseguito: «A differenza di Israele, l’Iran non ha mai attaccato alcun Paese». Quindi le rassicurazioni: «Tutte le attività nucleari iraniane sono, e sono sempre state, rivolte a scopi pacifici».
Il delegato ha garantito che «l’Iran è pienamente impegnato a rispettare i propri obblighi di non proliferazione nucleare con scadenze precise».