Netanyahu: l’obiettivo di un’azione in Siria è l’Iran

Betlemme-Ma’an. “Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha incoraggiato l’amministrazione Usa ad accettare la proposta russa di disarmare la Siria del suo arsenale chimico in cambio dell’annullamento dell’attacco militare”. Lo rivela il giornale statunitense The Wall Street Journal nella sua edizione di oggi.

Il giornale, citando fonti statunitensi e occidentali, riferisce che il primo ministro israeliano era in apprensione per l’eventualità che in seguito ad un attacco Usa, che avrebbe indebolito il regime siriano e rafforzato l’opposizione, “le armi chimiche potessero finire nelle mani di organizzazioni estremiste vicine ad al-Qaeda che militano nelle file dell’opposizione”. Le fonti avrebbero anche sottolineato che Israele era a conoscenza degli sforzi congiunti tra Usa e Russia.

Stando al giornale statunitense, il premier israeliano avrebbe dichiarato che “L’Iran (stretto alleato di Damasco, che Usa e Israele sostengono stesse sviluppando armi nucleari, mentre la Repubblica islamica afferma che il suo programma è destinato esclusivamente a scopi pacifici) è l’obiettivo finale per un’azione contro la Siria”.

“Se la diplomazia dovesse avere qualsiasi possibilità di successo, essa deve essere accompagnata da una credibile minaccia militare”, avrebbe detto Netanyahu, aggiungendo che “ciò che vale per la Siria è valido per l’Iran e viceversa”.

Nelle ultime settimane Usa e Israele hanno cooperato intensamente riguardo alla questione siriana, specialmente alla luce dei preparativi all’azione militare che Washington intendeva condurre contro Damasco. I contatti tra i funzionari della sicurezza israeliana e i loro omologhi statunitensi non si sono interrotti, mentre il segretario di stato Usa, John Kerry, ha tenuto delle telefonate, quasi quotidianamente, con Netanyahu, così come il segretario alla Difesa, Chuck Hagel e il ministro della Difesa israeliano Moshe Ya’alon.