Netanyahu: l’uccisione di 300 manifestanti a Gaza è stata una decisione saggia

MEMO. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato che Israele ha utilizzato la forza nella Striscia di Gaza in modo saggio quando i soldati israeliani hanno ucciso “oltre 300” Palestinesi vicino alla barriera di confine dell’enclave assediata.

Durante un’intervista rilasciata ad Israel Hayom, Netanyahu ha dichiarato: “Oltre 300 Palestinesi sono stati uccisi vicino al confine quando hanno cercato di varcare la barriera e rapire i nostri soldati. Abbiamo utilizzato la forza in modo saggio e deciso”.

Netanyahu ha inoltre detto che la politica del suo governo ha costretto Hamas, che amministra la Striscia assediata, a patire la peggiore crisi economica di tutti i tempi. “Essi [gli abitanti di Gaza] sono in enormi difficoltà economiche e Hamas è sotto esame e vuole un po’ di tranquillità per poter resistere alle enormi pressioni dei cittadini”, ha dichiarato.

Ha inoltre aggiunto che “la crisi economica resta un suo problema, ma quella umanitaria è un nostro problema. Carenze nei servizi igienico-sanitari, malattie, ed altri problemi potrebbero colpire anche noi. Quindi diciamo: prevenire i problemi e dissuadere. L’obiettivo è la dissuasione, ma anche prevenire i problemi ambientali ed umanitari che potrebbero danneggiare Israele”.

Alla domanda su come risolvere la questione di Gaza, Netanyahu ha replicato: “L’unica scelta è quella di occupare e governare Gaza. Non c’è nessuno a cui darla. Non la lascerò certo ad Abu Mazen [il presidente dell’Autorità Palestinese, Mahmoud Abbas].

“I collegamenti tra Gaza e la Cisgiordania [occupata] sono stati interrotti. Sono ora due entità separate e penso che, sul lungo termine, non sia una situazione così negativa per Israele”, ha aggiunto.

“Abu Mazen ha già fatto i primi passi da solo. Ha ridotto l’afflusso dei fondi dell’Autorità Palestinese [verso Gaza]. Ha ritenuto che, così facendo, avrebbe fatto infiammare Gaza. Noi pagheremmo l’occupazione di Gaza con una grave perdita di vite umane e, alle spalle di Israele, [Abbas] avrebbe Gaza servita su un piatto d’argento. Questo non accadrà”.

Ha poi continuato: “Il denaro che ha tagliato è denaro palestinese. Non sta pagando Israele. Quel denaro proveniva dal Qatar ed aveva impedito la realizzazione del piano di Abu Mazen, così come il fatto di aver tagliato fuori Gaza [dalla Cisgiordania].

“Se qualcuno pensa che possa esistere uno stato palestinese che ci circonda da entrambe le parti, ebbene non è una cosa che potrà mai accadere”.

A proposito delle relazioni di Israele con il presidente statunitense Donald Trump e il cosiddetto “accordo del secolo”, ha affermato: “Non lavoro in coordinamento con lui. Ho esposto i tre principi basilari per lui e per il suo popolo. Spero vivamente che vengano espressi nel piano: 1) Noi non faremo evacuare nessun colono. Non soltanto un qualsiasi insediamento, ma nessun colono; 2) Manterremo il controllo sull’intera area ad ovest del fiume Giordano. Avremo una presenza permanente. Questo è il minimo della nostra autorità sovrana che conserveremo in qualsiasi situazione; e 3) Non divideremo Gerusalemme”.

Netanyahu ha rivelato anche quel che è accaduto quando ha presentato i suoi punti ai dirigenti USA. “Quando ho presentato questi punti all’allora [ex] vice presidente [Joe] Biden, mi ha detto che questo non è un paese. Io ho risposto ‘Joe, chiamalo come vuoi, questi sono i miei termini e non li ritratterò’. Questo è ciò che ho detto a Trump ed ai suoi rappresentanti [Jared] Kushner e [Jason] Greenblatt”.

Ha anche promesso che non rimuoverà alcun colono illegale dalla Cisgiordania occupata: “Non sono disposto a sradicare nessun ebreo. Ciò include anche gli insediamenti al di fuori dei grandi blocchi”.

Quando gli è stato chiesto se annetterà l’area C alla Cisgiordania occupata, che corrisponde approssimativamente al 60% del territorio, ha risposto: “Prometto che vi saranno delle sorprese. Non posso anticiparvi niente a proposito del progetto, ma il Presidente Trump è un nostro grande amico e dubito che potremmo averne uno migliore in futuro”.

Traduzione per InfoPal di Aisha Tiziana Bravi