Netanyahu negli Usa per appoggio alla guerra contro l’Iran.

Press – Tv. Secondo quanto riportato dal Sunday Times, il primo ministro israeliano Binyamin Netanyahu, in visita oggi a Washington, ha in programma di chiedere agli Usa di concedere l'utilizzo di un genere sofisticato di bombe in vista di un eventuale attacco ai centri nucleari iraniani.

Netanyahu avrebbe infatti intenzione di chiedere all'alleato più vicino a Israele il rifornimento di bombe “bunker-buster”, che sarebbero in grado di penetrare nei siti dove avviene l'arricchimento nucleare.

Durante la sua visita, il premier israeliano parteciperà anche alla tre-giorni annuale della principale lobby israeliana negli Stati Uniti, il Comitato per gli affari pubblici israelo-americani, conosciuto come AIPAC, durante la quale incontrerà degli alti funzionari dell'amministrazione Usa.

Nonostante il rifiuto di Tel Aviv a rinunciare alle armi nucleari e ad altri generi di armi di distruzione di massa, Israele e i suoi alleati in Occidente accusano l'Iran di aver intrapreso lo sviluppo di armi atomiche camuffandolo da programma civile – un'accusa fortemente respinta da Teheran.

L'Iran, firmatario del Trattato di non-proliferazione nucleare, considera infatti le affermazioni israeliane “false e infondate”, soprattutto perché la non-deviazione dei materiali nucleari iraniani è stata ripetutamente verificata da visite non annunciate degli ispettori Onu.

Israele, che dispone dell'unico arsenale atomico in Medio Oriente, progetta da lungo tempo di bombardare i siti nucleari iraniani, sostenendo che l'Iran è in procinto di fabbricare armi atomiche.

Il progetto bellico ha assunto un certo peso a Tel Aviv negli ultimi mesi. Lo scorso 7 novembre, il sostituto ministro degli Esteri Danny Ayalon ha avvertito l'Iran che le minacce di un attacco armato nei suoi confronti non erano un semplice bluff.

Nel frattempo, il Sunday Herald riporta che centinaia di potenti “bunker-bluster” sono in viaggio via mare dalla California all'isola britannica di Diego Garcia, situata nell'Oceano Indiano. Gli esperti sono convinti che i materiali trasportati dalla marina statunitense verranno posizionati in vista di un attacco alle attrezzature nucleari iraniane, in base a quanto riferisce il quotidiano.

L'esercito Usa ha già sfruttato Diego Garcia come base per attaccare l'Iraq nel 1991 e nel 2003.

Gli ultimi avvenimenti contrastano vistosamente con le affermazioni del presidente degli Stati Uniti Barack Obama, che sabato ha ribadito la propria disponibilità al “dialogo” con Teheran.

“La nuova amministrazione [degli Stati Uniti] e il presidente (…) hanno scritto lettere e inviato messaggi (…) per assicurare la propria disponibilità a normalizzare le relazioni con la Repubblica islamica [l'Iran, ndr], ma nella pratica hanno fatto l'opposto”, ha commentato ieri l'Ayatollah Seyyed Ali Khamenei, leader religioso iraniano, durante un discorso popolare tenuto nella città iraniana di Mashhad.

 

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