Netanyahu ordina al Mossad di trovare i paesi per l’espulsione forzata di Gaza

Gerusalemme/al-Quds – Quds News. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, ricercato dall’ICC, ha incaricato il Mossad di trovare paesi disposti ad accettare un gran numero di palestinesi, che saranno espulsi da Gaza, secondo un rapporto di Axios.

Due funzionari israeliani e un ex-funzionario statunitense hanno confermato che Netanyahu ha dato l’ordine settimane fa. I rappresentanti israeliani hanno già discusso la questione con Somalia, Sud Sudan e Indonesia, tra le altre nazioni, secondo il rapporto.

Questa mossa arriva dopo il diffuso rifiuto della proposta del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di espellere l’intera popolazione di Gaza di oltre due milioni di persone. Trump aveva suggerito di trasformare l’enclave in una “Riviera mediorientale” dopo aver espulso i suoi residenti.

Il governo israeliano ha recentemente approvato una nuova direzione all’interno del ministero della Difesa per supervisionare quella che chiama la “partenza volontaria” dei palestinesi da Gaza. Tuttavia, i ministri israeliani di estrema destra hanno sostenuto misure più severe, tra cui la distruzione delle scorte alimentari, delle infrastrutture idriche e dell’elettricità per costringere i cittadini di Gaza ad andarsene.

Secondo il ministro delle Finanze israeliano, Bezalel Smotrich, il governo sta lavorando attivamente sulla logistica per facilitare la “migrazione” palestinese. Ha stimato che se 5 mila persone lasciassero Gaza ogni giorno, ci vorrebbe un anno per ripulire etnicamente il territorio.

I resoconti dei media israeliani suggeriscono che le strategie militari sosterranno il piano di sfollamento. Tra queste, l’espansione del controllo militare su Gaza, l’imposizione di evacuazioni, il rafforzamento del blocco e il monitoraggio rigoroso degli aiuti umanitari in arrivo nella Striscia.

Nonostante mesi di genocidio e catastrofe umanitaria, i palestinesi rifiutano di lasciare la loro patria. Anche le nazioni arabe e occidentali si sono opposte a qualsiasi sfollamento su larga scala. Gli esperti legali avvertono che tali azioni costituiscono crimini di guerra ai sensi del diritto internazionale.

Dall’ottobre 2023, il genocidio di Israele ha ucciso più di 50 mila persone a Gaza, secondo il ministero della Salute. Mentre a un piccolo numero di palestinesi feriti è stato permesso di andarsene, nessun paese ha accettato di ricevere un afflusso massiccio di rifugiati.