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Israele ricorre a misure simili a quelle della Gestapo in Cisgiordania

L’esercito di occupazione israeliano ha introdotto una serie di misure draconiane volte a sradicare dalla loro terra ancestrale la maggior parte dei palestinesi, così come l'eliminazione di eventuali proteste palestinesi contro l'occupazione militare permanente e l'apartheid. Le nuove misure hanno come obiettivo quello di consentire all’autorità di occupazione militare israeliana di deportare o espellere migliaia di palestinesi dalla Cisgiordania o di accusarli di reati gravi con pene detentive fino a sette anni.

30/04/2010

Highlights della settimana

Laila Khaled, storica dirigente del FPLP, chiede lo scioglimento dell’Autorità Palestinese

La leader storica del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (PFLP), Laila Khaled, ha chiesto la dissoluzione dell'Autorità palestinese, credendo che sia tale organismo “la causa della divisione palestinese”.  A suo parere, la questione della divisione “sta minacciando il progetto nazionale”. I palestinesi “non hanno combattuto per tutta la loro storia a causa di un'autorità, ma per ottenere una patria per gli sfollati e per il popolo sotto occupazione”, sono le parole espresse dalla Khaled martedì, durante un evento svoltesi a Damasco in solidarietà con i membri del partito fatti prigionieri da parte di Israele, che ha raccolto l'agenzia Maan.

Cacciati da Israele il clown Ivan Prado e il suo interprete

Ivan Prado è partito alla volta della Palestina con una valigia piena di energia e di risate per un popolo, quello palestinese, che continua a soffrire per un assedio ingiusto e costante da parte dei militari e del governo israeliano; lì lo aspettavano le autorità israeliane, che gli hanno impedito di entrare liberamente nel paese e lo hanno rispedito in Spagna. Prado, che ha cercato di mettersi in contatto con gli artisti locali, al fine di organizzare una festa in Cisgiordania per il prossimo ottobre, è stato arrestato insieme al suo accompagnatore, anch’egli galiziano e ma dal cognome arabo, al controllo del passaporto da parte della stessa funzionaria che un anno fa lo aveva minacciato di espulsione.

Dopo il carcere, la deportazione

Dopo nove anni chiuso in una cella, le speranze di Ahmad Sabah di tornare con la sua famiglia sono andate in frantumi, essendo diventato il primo palestinese deportato dalla Cisgiordania a Gaza grazie alla nuova normativa israeliana. Mercoledì, Sabah aveva ottenuto la libertà, ma è stato trasferito direttamente alla Striscia di Gaza, nonostante prima di essere imprigionato risiedesse con la famiglia nel villaggio di Thenaba, nei pressi di Tulkarem (Cisgiordania settentrionale).

Le acque di scarico degli insediamenti rovinano le colture e contaminano l’acqua potabile dei palestinesi

Gli abitanti del villaggio palestinese di Beit Ummar (Cisgiordania) rifiutano di accettare l'idea che il diluvio di acque di scarico dell’insediamento adiacente di Kfar Etzion –che ha distrutto i vigneti e contaminato la loro acqua potabile – sia stato un semplice incidente. L'amministrazione civile israeliana, che gestisce la Cisgiordania occupata, ha affermato che la fuoriuscita è stata il risultato di un malfunzionamento che ha fatto sì che l’eccesso di acque di scarico dell’insediamento straripasse poi sul territorio palestinese.

Agenzia dell’ONU destina 200.000 computer per i bambini di Gaza

L'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso dei profughi palestinesi nel Vicino Oriente (UNRWA) ha iniziato un progetto educativo per distribuire 200.000 PC agli alunni delle scuole della Striscia di Gaza. In un comunicato, l'agenzia afferma che l'ONG chiamata “One Laptop Per Child” (OLPC, per il suo acronimo in inglese) sta lavorando al progetto insieme all'UNRWA, al fine di facilitare gli scolari di Gaza nell’opportunità di apprendimento.

Israele aumenta le misure di repressione nei confronti dei palestinesi mentre si ricorre alla diplomazia

Israele ha intensificato le sue azioni repressive contro i palestinesi e ha coperto gli attacchi dei coloni ebrei nella West Bank, mentre il primo ministro Benjamin Netanyahu sta preparando un viaggio in Egitto per cercare di sbloccare il processo di pace. Fonti palestinesi hanno detto che le truppe sioniste hanno rafforzato i controlli e costruito barricate nella città di Hebron per impedire manifestazioni contro l'occupazione e contro l'espansione degli insediamenti.

La situazione a Gaza è sconcertante

Il direttore delle operazioni a Gaza da parte dell'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA), John Ging, ha descritto in una conferenza stampa la difficile situazione umanitaria di cui soffrono i rifugiati. Ging riassume la situazione come estremamente sconcertante, come una lotta quotidiana per la sopravvivenza, nel momento in cui il blocco della striscia è in procinto di festeggiare il suo terzo anno e l'ultima ondata di conflitti il cui effetto distruttivo ha portato a una tremenda devastazione della zona.

Gaza isolata: il costo dei tagli dell’elettricità nella Striscia

I tagli di energia quotidiana a Gaza, come conseguenza del blocco israeliano, hanno obbligato i palestinesi a utilizzare i generatori a buon mercato nel tentativo di continuare la vita quotidiana. Tuttavia, Karl Schembri, addetto stampa per Oxfam a Gaza, ci ha rivelato che i tagli di energia stanno causando disordini molto più gravi del previsto e stanno mettendo a rischio alcune vite.

La Naqba come elemento comune di identità nell’educazione e nella storia delle vittime del sionismo

In uno studio condotto da Daniel Bar-Tal dell’Università di Tel Aviv, riguardo 124 libri di testo israeliani, egli ha trovato caratterizzazioni ripetute del popolo palestinese come “crudele, immorale e ingiusto” e dei palestinesi come “ladri e assassini sanguinosi”. I giovani israeliani, cui è stata domandata la loro opinione sugli arabi, per l'80% hanno risposto “qualcuno di sporco con una faccia terribile”. Ogni anno in maggio, il popolo palestinese che vive sotto occupazione, così come i palestinesi in esilio e quelli della diaspora, commemorano la Nakba, la catastrofe palestinese.

Il museo mette in mostra il patrimonio e la cultura araba in un’esposizione su Gerusalemme

Fotografie del primo Novecento e costumi tipici palestinesi compongono la mostra organizzata dalla Casa araba in Spagna. La ricchezza culturale di Gerusalemme, e per estensione della Palestina, sarà esposta nel corso delle prossime settimane nella sala mostre temporanee del Museo Provinciale di Jaen, grazie alla mostra “Gerusalemme agli inizi del secolo XX. Patrimonio e beni culturali” che visita la capitale della mano [capital de la mano?] della Casa araba e l’Istituto Internazionale di Studi arabi e del mondo musulmano.

La tranquilla determinazione di Gaza

Per mantenere il mio scopo ed evitare che la lotta palestinese diventi una mera astrazione senza vita, ho bisogno di ricaricare periodicamente le mie batterie morali, riprendendo il contatto con le persone reali che vivono sotto l'occupazione e testimoniando in prima persona la tragedia che esiste.

 

L’acqua nel conflitto israelo-palestinese

L’acqua è uno dei fattori che più influiscono sulla vita in Medioriente ed è uno dei problemi del conflitto israelo-palestinese. Vediamo. Israele con i territori conquistati nella guerra dei sei giorni, Gaza, West Bank e le alture del Golan dispone di 1.700 hm3 di acqua rinnovabile all’anno. La distribuzione delle precipitazioni nel paese è alquanto disomogenea: si va dai 1.000 mm3 a nord, ai 31 mm3, nel sud. La stagione delle piogge dura solo quattro mesi, da novembre a febbraio.

Il Congresso spagnolo chiede a Israele di fermare la costruzione di insediamenti in territorio palestinese

Il Congresso spagnolo ha approvato una proposta nella quale si chiede a Israele di fermare la costruzione degli insediamenti a Gerusalemme Est e in alcune parti del territorio palestinese della Cisgiordania. Tutti i gruppi parlamentari hanno sostenuto la proposta presentata dal partito socialista (PSOE), alla quale sono stati aggiunti alcuni emendamenti proposti dal Partido Popular (PP), il principale partito di opposizione.

Intervista al dr. Arafat Shoukri, promotore della Mobilitazione internazionale per salvare Gaza dal soffocamento: “Sono soddisfatte le condizioni per rendere questa flottiglia un punto di rottura”

Una coalizione, che riunisce diverse organizzazioni, si sta preparando ad inviare nel maggio 2010 aiuti per Gaza sotto forma di una flotta di più di dieci navi cargo. Il dott. Arafat Shoukri partecipa a questo spettacolare convoglio marino con la ONG cui presiede, Campagna europea per porre fine all'assedio di Gaza. Negli ultimi tre anni non ha lesinato sforzi per portare a Gaza le delegazioni di parlamentari con l'obiettivo di far conoscere sul campo la situazione insopportabile che esiste lì.

7.000 prigioniere e prigionieri politici palestinesi in Israele

Migliaia di persone hanno invaso le strade di Nablus per chiedere la liberazione incondizionata dei prigionieri e prigioniere politici. È una questione che interessa tutta la società e che lascia molte donne sole a gestire l’economia della famiglia.

Niente più che un tiro alle orecchie; pene leggere per aver ucciso quattro palestinesi in Cisgiordania

I funzionari israeliani responsabili della morte di quattro palestinesi in WB sono stati sanzionati con ammende inferiori, dopo che un'indagine interna ha concluso che le morti si sarebbero potute evitare. Il comandante delle forze armate di Israele, Gabi Ashkenazi, ha ammesso l'incidente del mese scorso “avrebbe potuto finire in modo diverso”, e “si sarebbe potuto evitare di ferire i civili”.

Lettera di un collaboratore: i bambini sempre hanno paura in Palestina

Le malattie di cui trattiamo sono essenzialmente insonnia, irritabilità, mancanza di controllo sulle emozioni, ansia, stanchezza, depressione, sindromi post trauma… I bambini soffrono di malattie specifiche: incontinenza urinaria, problemi e fallimenti scolastici… Dal momento che non possono uscire, sono bloccati in casa, incollati al computer, oppure vanno in un cyber cafè per giocare con giochi di guerra. Vivono circondati da armi. Nei suoi disegni sono spesso riflettono gli spari, i bombardamenti…

Un’esposizione per dare forma all’esilio e alla sofferenza dei rifugiati palestinesi

Il Centro di storia di Saragozza accoglierà a partire dal prossimo giovedì una mostra sull’esilio e sui rifugiati palestinesi, le immagini che trasportano lo spettatore nella sofferenza e nella vita complicata quotidiana di donne, uomini, ragazzi e ragazze, “vittime” di un conflitto che dura da più di 60 anni. La mostra, organizzata dalla città di Saragozza, in collaborazione con l'Agenzia delle Nazioni Unite per i profughi palestinesi (UNRWACE), porta il titolo di “Palestina. Esperienza interiore e sguardo dall’esterno”, e cerca di far conoscere le conseguenze del conflitto attraverso gli occhi dei due artisti.

I soldati attaccano la protesta settimanale ferendo una dozzina di civili

Almeno una dozzina di civili internazionali e palestinesi sono stati feriti durante una protesta non violenta nel villaggio di Bil'in, nel centro della WB. Questa settimana, la protesta del venerdì segnava la fine della Quinta Conferenza Internazionale per la resistenza popolare palestinese di Bil'in, iniziata mercoledì 21 con uno staff completo di conferenzieri, politici, leader dei comitati popolari, attivisti israeliani e della solidarietà internazionale.

Accesso negato

Definire un palestinese residente nella Striscia di Gaza come un infiltrato punibile se si trova in Cisgiordania, come si deduce da un ordine militare che ora è entrato in vigore, è l’ennesimo anello di una catena di passaggi che sta attuando Israele, il cui obiettivo finale è quello di separare dalla società palestinese nel suo insieme la Striscia di Gaza. I limiti di spazio ci consentono solo elencare qui un esempio di tali misure. Ma anche vederle in forma abbreviata, può servire a ricordare che dobbiamo analizzare tutte le norme di occupazione militare, nel contesto dei suoi precursori e della loro attuazione sul campo.

Forze israeliane sparano contro manifestanti disarmati in una “zona tampone” di Gaza

In una manifestazione non violenta contro la cessazione forzata dell'agricoltura in una zona che Israele definisce come “tampone”, cui hanno partecipato 150 persone, i soldati israeliani hanno aperto il fuoco contro due manifestanti palestinesi e attivisti internazionali dalla recinzione di confine. Nidal Al Naji, 18 anni, è stato colpito alla coscia destra.

Israele e “apartheid”

Dei reporter rockerosaurios (?) abbiamo un grande ricordo. Ve lo racconto. Io sono una fervente sostenitrice del quotidiano israeliano Haaretz, e specialmente della sua coraggiosa giornalista Amira Hass, una donna rispettata dai migliori del settore, in tutto il mondo. Non è facile essere ebreo e di dire la verità a voce alta. Essere giornalista ebreo e farlo proprio da dentro Israele ha un valore incredibile. Amira ed i suoi colleghi non vivono nella bolla del sogno coloniale ebraico: hanno vissuto nei territori occupati a Gaza; sanno di cosa si tratta. I palestinesi apprezzano il loro lavoro.

Un nuovo ordine militare si “infiltra” tra i diritti dei palestinesi

Kairos Palestina esprime indignazione e sgomento per la nuova ordinanza militare israeliana che giudicherà decine di migliaia di palestinesi della Cisgiordania come “infiltrati” –a quanto pare perché non possiedono le autorizzazioni appropriate – e darà agli ufficiali militari un grande potere sulla loro espulsione. Noi condanniamo questa misura, mentre chiediamo con insistenza alle chiese di tutto il mondo di revocare pubblicamente il provvedimento sulla “Prevenzione delle infiltrazioni” (Emendamento n. 2), rilasciato dalle autorità militari di Israele.

Intervista con il grafico umorista Carlos Latuff; vignette e libertà di espressione

Carlos Latuff è un vignettista di fama mondiale, che ha da tempo prodotto opere d'arte e vignette in cui si possono identificare chiaramente i passi di creatività, novità, intelligenza e decenza. Non gli è mai stata data l'opportunità di mostrare le sue vignette sul New York Times, Guardian, Washington Post, BBC o CNN, tuttavia gli stretti corridoi dei blog personali e i media indipendenti hanno permesso alle sue immagini di umorismo grafico di respirare l’atmosfera pubblica.

Espulsione di massa del secolo XXI

Riguardo all’ordine di Israele in materia di prevenzione delle infiltrazioni (emendamento n. 2) e all’ordine sulle disposizioni sulla sicurezza (emendamento n. 112) –adottate lo scorso martedì 13 Aprile 2010 – dietro l'eufemismo di “Prevenzione delle infiltrazioni” si nasconde una terribile realtà che i funzionari israeliani cercano disperatamente di nascondere. Questa semplice realtà è stata fondamentale per l'esistenza di Israele e lo è ancora. È una realtà che collega la pulizia etnica dei palestinesi nel 1948 alle recenti ordinanze militari che daranno luogo all'espulsione forzata di migliaia di palestinesi. È la realtà che Israele è stato fondato sulla politica sistematica di trasferimento di popolazione, e ne è rimasto legato sin dal suo inizio.

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