Nipote di Mandela: Israele ha piantato i suoi artigli in Africa

Parigi – PIC. Il parlamentare sudafricano Zwelivelile Mandela – nipote di Nelson Mandela – ha scritto che Israele sta usando armi, spyware e tecnologia agricola per creare relazioni con i regimi repressivi in ​​Africa, con l’obiettivo di ottenere influenza sul continente.

Nel suo articolo sul sito francese Orient XXI, Zwelivelile ha spiegato di aver partecipato alla prima Conferenza di solidarietà africana con la Palestina, avvenuta a marzo di quest’anno, a Dakar, alla presenza di attivisti di 21 paesi africani, con l’obiettivo di costruire un movimento a livello continentale per sostenere la lotta di liberazione palestinese contro l’Apartheid israeliano.

Ha detto di essere onorato di collaborare “con i coraggiosi giovani africani che hanno riaffermato la posizione storica dell’Africa nei confronti della Palestina e le sue solide relazioni con i palestinesi”, e ha aggiunto che suo nonno, Nelson Mandela, disse: “La nostra liberazione non sarà completa finché la Palestina non sarà libera”.

Come ha fatto Israele a piantare i suoi artigli in Africa?

Zwelivelile ha osservato che i delegati della conferenza hanno discusso sulla penetrazione dello stato d’Apartheid di Israele in Africa, che dipende dalla fornitura di tecnologie militari e di sorveglianza ai governi repressivi per indebolire la democrazia ed i diritti umani, nonché sulla solidarietà con la Palestina.

Zwelivelile ha mostrato i metodi usati da Israele per trovare alleati in Africa, ossia offrendo strumenti di sorveglianza, tecnologia militare e agricola come merce di scambio e per acquistare legittimità nel continente.

Accendendo le fiamme della guerra.

Zwelivelile ha spiegato: “Israele ha esportato armi per decenni – dopo averle testate sui palestinesi – verso i regimi più letali in Africa e ha cercato di riconnettersi con la maggior parte del continente dopo che quest’ultimo lo ha boicottato, a seguito della guerra dell’ottobre del 1973″, riferendosi a quando Israele armò il regime dell’Apartheid in Sud Africa, violando l’embargo sulle armi delle Nazioni Unite imposto al Ruanda durante il genocidio, rifornendo le milizie ad esso fedeli in Sud Sudan, oltre ad aver protetto i regimi repressivi in ​​Camerun, Guinea Equatoriale e Togo.

Interferenza nelle elezioni africane.

Zwelivelile ha affermato che società e individui israeliani hanno interferito, con il permesso del governo israeliano, nelle campagne elettorali in quasi tutti i paesi africani, riferendosi alla loro interferenza in Botswana (2014), Ghana (2016), Malawi (2020), Nigeria (2015 e 2019), Zambia ed altri paesi.

Diplomazia del libretto degli assegni.

Per quanto riguarda gli aiuti agricoli, Zwelivelile ha affermato: “Israele promette di fornire questi aiuti in nome dello sviluppo e della sicurezza alimentare, ma non aiuta a combattere la povertà in Africa, a meno che non sia in linea con i suoi interessi politici”.

Zwelivelile ha descritto gli aiuti di Israele ai paesi africani come operazioni commerciali, definendoli come “diplomazia del libretto degli assegni”.