Un paramedico porta un bambino in un ospedale di Rafah, a sud
di Gaza dopo un attacco aereo israeliano. (AFP / Said Khatib)
Betlemme-Ma’an. Di Charlie Hoyle. I bambini stanno soffrendo per le conseguenze devastanti dell’ escalation della violenza israeliana nella Striscia di Gaza, con intere famiglie perse in singoli attacchi aerei e gravi lesioni fisiche che possono richiedere lunghe cure mediche.
L’UNICEF stima che 121 bambini siano stati uccisi da quando Israele ha iniziato ad attaccare l’8 luglio, con il bilancio delle vittime a Gaza per ora di oltre 500 Palestinesi.
Nelle ultime 24 ore, 28 bambini sono stati uccisi – di cui 20 solo nel quartiere di Shujaiyeh della città di Gaza.
Oltre 80 vittime hanno 12 anni o sono più piccoli. Si stima che circa un terzo di tutte le vittime civili siano bambini, dice l’UNICEF.
“Questo è il più alto numero (di decessi infantili) dall’operazione Piombo Fuso. Si tratta di un tributo enorme, e in aumento, e più preoccupante, 76 bambini sono stati uccisi negli ultimi tre giorni”, ha dichiarato a Ma’an Ivan Karakashian, di Defense for Children International (DCI) – Sezione Palestina.
Il 16 luglio, quattro bambini di un’età compresa tra nove e gli 11 anni, sono stati uccisi dai bombardamenti dell’esercito israeliano mentre giocavano su una spiaggia della città di Gaza, uno dei pochi spazi aperti e liberi accessibili a bambini e adulti.
Qualche giorno dopo, tre bambini di età compresa tra sette e 10 sono stati uccisi, mentre davano da mangiare alle anatre sul tetto della loro casa di Gaza.
Lunedì, cinque membri della famiglia al-Yaziji, nove membri della famiglia al-Qassas, 11 membri della famiglia Siyam, almeno 26 membri della famiglia Abu Jami’ sono stati uccisi in attacchi aerei israeliani.
“Non c’è un posto sicuro per i bambini, in questo momento, nessun rifugio sicuro dove fuggire. Israele dice che sta compiendo operazioni mirate, attacchi di precisione, ma è molto difficile pensarlo quando si vede un aumento di donne e bambini fra le vittime”, afferma Karakashian.
Con oltre la metà della popolazione di Gaza sotto i 18 anni, i bambini hanno la più alta probabilità di essere uccisi da attacchi militari israeliani.
Karakashian afferma che quasi tutti i bambini di Gaza sono in stato di “shock e orrore”, appena sono in grado di elaborare il trauma psicologico di cui sono stati testimoni.
“Un giorno i bambini hanno una grande famiglia e il giorno dopo sono orfani. Le implicazioni pratiche lo influenzeranno per sempre. I bambini crescono in un ambiente in cui si rendono conto di non avere sicurezza nelle loro case. Non sono sicuri più perfino nella loro camera da letto”.
Mai visto niente di tanto terribile
Monica Awad, la portavoce dell’UNICEF, ha dichiarato a Ma’an che 72 mila bambini hanno bisogno di un immediato supporto psico-sociale, ma i cinque team disponibili a Gaza stanno affrontando severe restrizioni alla circolazione con la minaccia di essere colpiti dall’esercito di Israele.
Più di 904 bambini sono stati feriti da quando è iniziata l’operazione militare israeliana. Ferite da schegge, gravi ustioni, e la perdita di arti rappresentano un elevato tasso di lesioni critiche che richiederanno lunghe cure e incideranno seriamente sulla futura qualità della vita delle vittime.
Awad dice che i bambini soffrono anche disagio psico-sociale grave e hanno paura e rabbia, e piangono continuamente aggrappati ai loro genitori.
Mantenere una vita familiare sicura è diventato un compito impossibile, con 2.200 case distrutte o danneggiate e 100 mila persone sfollate che cercano rifugio nelle strutture dell’UNRWA.
Anche gli adulti sono a pezzi, cercando invano di proteggere i loro cari.
Oltre 1,2 milione persone non hanno sempre accesso all’acqua a causa delle tubazioni danneggiate e energia elettrica insufficiente, dice Awad, e i bambini sono a più alto rischio di malattie trasmesse dall’acqua.
I bambini che sono rimasti orfani devono affrontare il terribile processo di elaborazione del lutto, mentre lo shock della guerra li logora poco per volta, con la maggior parte che deve contare sull’assistenza umanitaria per una sopravvivenza futura.
“E’ chiaro dalla quantità folle di bambini uccisi negli ultimi tre giorni che essi stanno soffrendo per l’offensiva israeliana”, afferma Karakashian, il funzionario di DCI.
“Ad essere onesti, non abbiamo mai visto niente di così terribile per i bambini”.
Traduzione di Edy Meroli